Le Poste croate metteranno in circolazione, a partire da lunedì 22 gennaio, un francobollo celebrativo dedicato al tram elettrico di Fiume, la cui prima corsa avvenne 125 anni fa. La vignetta del francobollo, stampato con una tiratura di 20.000 copie, è opera della designer Ariana Noršić, di Samobor, e il valore facciale è di 2,60 euro. Oltre al francobollo, le Poste croate hanno stampato anche 700 buste primo giorno di emissione (FDC – acronimo di First Day Cover) e 50 esemplari di buste commemorative con l’annullo primo giorno di emissione.
Nella seconda metà del XIX secolo, Fiume comincia sempre più a delinearsi come un grande centro portuale e industriale – sta scritto nel testo del bollettino illustrativo del francobollo, redatto da Jan Mark Novalija, laureato in economia e conservazione-restauro dei metalli –. Nel 1873, il nuovo collegamento ferroviario con Zagabria preannuncia l’“età dell’oro”, che si protrarrà fino allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Da Scoglietto al Silurificio
Con un’urbanizzazione rapida lungo la costa, si cercava di collegare i quartieri periferici al centro della città con carrozze e omnibus, ma nonostante questo, l’amministrazione cittadina stava sempre più considerando l’introduzione del tram come moderna alternativa e nel 1892 accettò l’offerta del barone Oscar Lazzarini in una gara pubblica per l’implementazione di un mezzo di trasporto che avrebbe sostituito le carrozze e gli omnibus, a condizione che introducesse immediatamente il tram elettrico. Finalmente, il 7 novembre 1899, su un percorso lungo quattro chilometri, dalla Fiumara verso il Silurificio, partirono otto carrozze per il loro viaggio inaugurale dal deposito di Scoglietto. Il prezzo del biglietto era di 10 soldi, e il tram operava dalle 7 alle 22. Va detto che Fiume è stata la prima città sul territorio dell’attuale Croazia a introdurre il tram elettrico nel trasporto pubblico, 11 anni prima di Zagabria.
All’inizio i tram erano però trainati da cavalli, ma nel corso degli anni, con l’avanzare della tecnologia, vennero elettrificati. Questo contribuì a una maggiore efficienza e capacità di trasporto. Nel corso del tempo, il sistema del tram si espanse, collegando diverse parti della città e diventando un elemento chiave nella vita quotidiana dei cittadini di Fiume. All’epoca, le condizioni di lavoro per i tranvieri erano difficili, e spesso, stanchi, gestivano i tram in turni che potevano durare fino a 15 ore, causando incidenti. Durante la Prima guerra mondiale, il tram viaggiava tra mille incertezze finanziarie, ma nel periodo postbellico, con grande ottimismo, si decise di investire rapidamente nella sua ricostruzione.
Il prolungamento della linea
Nel 1907 venne attivato il prolungamento orientale dal ponte sulla Fiumara verso Scoglietto e tre anni dopo il prolungamento occidentale dalla stazione verso Cantrida, di modo che la linea fu estesa dapprima a 5.450 e poi a 6.250 metri. Nel 1914 iniziò la costruzione di una linea a doppio binario, che a causa della guerra fu completata soltanto nel 1921, mentre nel 1928 fu costruito un nuovo deposito a Scoglietto. Tuttavia, nonostante questo impegno, a Fiume furono introdotte, a partire dal 1930, nuove linee di autobus e già nel 1935 si cominciò a considerare l’idea di sostituire i tram con i filobus. Nonostante l’arrivo di nuovi tram nel 1948 dalle officine ZET di Zagabria, nel 1951 fu introdotto il filobus e nel 1952 il servizio tranviario fu completamente eliminato.
L’ultima corsa
All’inizio della Seconda guerra mondiale, il numero di passeggeri aumentò notevolmente a causa delle esigenze dell’industria bellica, e il tram fu per gran parte degli anni di guerra l’unico mezzo di trasporto pubblico in città. A causa della mancanza di manutenzione dei veicoli e delle rotaie, il tram raggiunse la fine della guerra in condizioni precarie. Per risolvere la situazione, furono inviati da Zagabria alcuni tram sostitutivi e furono ordinate nuove rotaie da Vienna, ma a causa della carenza di personale specializzato, non furono mai installate. Il tram fu infine dichiarato economicamente non redditizio. Prima dell’introduzione dei filobus, effettuò la sua ultima corsa nel giugno 1952, dopo 54 anni di fedele servizio alla cittadinanza di Fiume. Successivamente i filobus e poi gli autobus assunsero il ruolo di principale sistema di trasporto pubblico, contribuendo a soddisfare le esigenze di mobilità della città.
Ricorderemo che il padre fondatore di quella che oggi chiamiamo mobilità elettrica è stato il geniale inventore e imprenditore tedesco Werner von Siemens. Già nel 1879 presentò alla fiera di Berlino la prima locomotiva elettrica utilizzabile al mondo e nel 1881 la capitale tedesca vide nascere la prima linea tranviaria elettrica al mondo.
L’opinione dell’ex senatore Carlo Amedeo Giovanardi: «Una bellissima iniziativa, ma il bilinguismo dov’è?»
Il francobollo celebrativo è una bellissima iniziativa per valorizzare la storia della città. Sarebbe però facile rendere questa iniziativa ancora più bella. A spiegarci il nodo della questione è stato Carlo Amedeo Giovanardi, già senatore della Repubblica d’Italia, nonché uno dei principali responsabili per l’ottenimento del diritto alla cittadinanza italiana per i membri della CNI.
“Quando abbiamo appreso che le Poste croate avrebbero diffuso l’immagine di un francobollo riguardante la città di Fiume, e in particolare il 125.esimo anniversario della prima linea tranviaria nella città, nella Consulta filatelica italiana, di cui faccio parte, abbiamo subito pensato al precedente di Rovigno. Anche in quel caso fu stampato un francobollo soltanto in lingua croata. Allora, grazie all’intervento dell’Ambasciatore croato in Italia, Jasen Mesić, a cui ci eravamo rivolti, le Poste croate emisero successivamente un identico francobollo, ma con la scritta bilingue Rovinj – Rovigno”, ci ha rivelato Giovanardi.
“Considerando che proprio quest’anno in Italia uscirà un francobollo per celebrare il bilinguismo nel nostro Paese, con l’impegno che quando verranno emessi i francobolli che riguardano località abitate da minoranze linguistiche (tedesche, francesi, croate, slovene, albanesi, eccetera) il testo dovrà essere necessariamente bilingue, ci siamo nuovamente rivolti all’Ambasciatore Mesić perché anche in quest’occasione le Poste croate possano ristampare il francobollo che celebra il 125.esimo anniversario portante la dicitura Rijeka – Fiume”, ci ha spiegato il senatore, che entra poi più a fondo nel merito delle motivazioni.
“Questo non soltanto in omaggio alla presenza della minoranza autoctona italiana a Fiume, ma anche in considerazione del fatto storico che al tempo del possesso austriaco della città, e poi in quello ungherese, quando venne inaugurata la linea tranviaria, e poi in quello italiano, il nome della città è sempre stato Fiume”, ha affermato Giovanardi.
“Di questa iniziativa abbiamo avvertito anche il nostro Ambasciatore a Zagabria, Pierfrancesco Sacco e per il tramite della Comunità degli Italiani abbiamo contattato anche il sindaco di Fiume. Il tutto perché siamo assolutamente convinti che facendo tutti parte della comune casa europea, il rispetto ovunque delle minoranze e della loro lingua possa aiutarci a superare definitivamente le terribili tragedie che i popoli hanno subito nel secolo scorso a causa dei fanatici nazionalismi”, ha concluso il senatore.
Ivo Vidotto – Moreno Vrancich
Fonte: La Voce del Popolo – 21/01/2024