“L'emissione del francobollo ordinario dedicato alla città di Fiume quale "Terra orientale già italiana" prevista in data 30/10/07, è stata differita ad altra data. La decisione di differire l'emissione del francobollo è stata assunta da Poste italiane, su richiesta del ministro delle Comunicazioni, dopo la segnalazione del ministero degli Affari Esteri per una valutazione ulteriore circa il momento più opportuno per dare corso all'emissione filatelica”.
È questo il laconico comunicato diffuso nel pomeriggio di oggi da Poste italiane, sintomo che qualcosa non è andato per il verso giusto. Il francobollo, infatti doveva essere disponibile da stamattina, giorno anniversario della proclamazione di Fiume italiana, avvenuta il 30 ottobre 1918.
Come non è andata per il verso giusto la presentazione del francobollo, in programma allo spazio filatelia di Milano alle ore 15. Presente, insieme ad un gruppo di sostenitori e a qualche curioso, il presidente dell'Associazione libero comune di Fiume in esilio, Guido Brazzoduro. “La Federazione che raccoglie tutte le associazioni -ha detto- da anni aveva chiesto alcun francobolli, poi accentuati con il "Giorno del ricordo"”. “Non abbiamo, però, né chiesto quella data né proposto i testi. Abbiano solo indicato il soggetto”, cioè il palazzo del Governatore.
I primi problemi sono emersi -ammette- “tre settimane fa alla Farnesina”, quando “l'ambasciatore croato aveva espresso rimostranze”. Poi, grazie all'intervento di un sottosegretario, la cosa sembrava essersi ricomposta, tanto è vero che “non s'è più saputo nulla”.
“Fino a ieri sera tutto era andato liscio”. Quindi, la sorpresa di questa mattina ed il successivo disappunto, perché “dobbiamo informare su quanto è accaduto” tanti anni fa. “Anche il francobollo è un'occasione per informare”. Per ora “Croazia batte Italia 1 a 0”.
“Mi risulta -conclude- che nelle sfere politiche si sia parlato per spostare l'emissione a dicembre, dopo le elezioni croate”, in programma il mese prossimo.
Vista la tempistica, non è escluso che qualche ufficio postale abbia potuto mettere in vendita il 65 centesimi per errore.
(fonte Vaccari News)