(ANSA) – ROMA, 11 GEN – Una missione tra la memoria di un passato che sembra non voglia passare mai e l'orizzonte dell'Unione europea, che per la Croazia dovrebbe realizzarsi nei prossimi due anni. Domani il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà prima a Zagabria – dove sono in programma colloqui con i vertici della Repubblica croata – e poi a Pola, città istriana dove incontrerà la minoranza italiana. Il primo punto inserito all'ordine del giorno nei colloqui istituzionali (con il capo dello Stato Stipe Mesic, il primo ministro Ivo Sanader e il capo della diplomazia Gordan Jandrokovic) è proprio il cammino di Zagabria verso l'Ue, che vede l'Italia in prima fila tra i sostenitori.
Ma è ovvio che quell' "atto ufficiale di riconciliazione storica" tra Italia, Croazia e Slovenia sulla memoria drammatica delle foibe,rilanciato di recente proprio da Mesic, sarà l'altro piatto forte delle discussioni. In un'intervista al 'Piccolo' pochi giorni fa, il capo di Stato croato – archiviate le polemiche del 2007 con Giorgio Napolitano – è tornato ad auspicare un omaggio ufficiale dei tre presidenti di Italia, Croazia e Slovenia da tenersi a Trieste nei luoghi della memoria, "a patto – ha puntualizzato Mesic – che non vengano messi sullo stesso piano il fascismo e coloro che contro il fascismo hanno combattuto". Una suggestione bocciata subito dopo però dal presidente sloveno Danilo Turk, secondo il quale in Italia permane "un deficit etico" sulla memoria del fascismo che impedisce la necessaria "catarsi" dei crimini commessi durante il ventennio in quelle terre. Roma, invece, al di là del colore dei governi, lavora da anni per la riconciliazione anche simbolica dei tre popoli.
Con Frattini che nei giorni scorsi, in risposta alle parole di Mesic, ha sottolineato come le vittime non abbiano "colore politico". Domani a Zagabria il titolare della Farnesina ha intenzione anche di porre il problema degli esuli, costretti ad abbandonare le loro terre di origine dopo il secondo conflitto mondiale: "Dobbiamo parlare di una riconciliazione umana e politica, ma senza dimenticare il loro diritto all'indennizzo", ha spiegato pochi giorni fa Frattini ancora al 'Piccolo'. "Cercheremo le risorse economiche e finanziarie, ma la questione morale – ha riconosciuto – è predominante". Frattini avrà modo di affrontare la questione anche alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Zagabria, dove terrà una lectio magistralis sul tema dell'Europa. Mentre in serata, prima di fare rientro in Italia, si sposterà a Pola per incontrare la comunità italiana.
Un altro dossier nella agenda di Frattini a Zagabria sarà la crisi energetica seguita alla 'guerra del gas' tra Mosca e Kiev. Da sabato scorso l'Italia, come anche la Germania, ha aperto i propri rubinetti del gas per consentire alla Croazia di gestire l'emergenza dal momento che il paese balcanico importa il 40% del suo fabbisogno di gas dalla Russia. Dal punto di vista economico, i legami già saldi tra Italia e Croazia (Roma, con oltre 4 miliardi di interscambio, è stabilmente il primo partner commerciale di Zagabria) verranno ulteriormente rafforzati con la firma di un Memorandum di cooperazione bilaterale nei principali settori industriali ed energetici.