dall’inviato MAURO MANZIN
ZAGABRIA L’Italia è il primo partner commerciale della Croazia e vuole sfruttare questa sua posizione privilegiata per condurre pEr mano Zagabria nell’Unione europea. Così facendo i due Paesi potranno porre in essere tutta una serie di progetti bilaterali in campo economico, finanziario, industriale, agricolo e delle infrastrutture che potranno essere sostenuti dal cospicuo ”cofanetto” di euro che giungerà in Croazia proprio al momento dell’adesione. Il cui trattato Zagabria spera di ratificare entro la metà del 2011 ed entrare così a pieno titolo nell’Ue nel 2012.
Si sintetizza così anche la ”filosofia” espressa dal ministro degli Esteri Franco Frattini ieri a Zagabria dopo la firma, assieme al suo omologo croato, Gordan Jandrokovic della dichiarazione congiunta al termine dei lavori del Comitato interministeriale italo-croato. «Dobbiamo assolutamente migliorare ancora di più i nostri rapporti economici – sostiene Frattini – facendo un nuovo step che veda coinvolte non solo le piccole e medie imprese del nostro Paese ma anche le grandi industrie». Sul piano dell’adesione Frattini sottolinea il buon andamento delle trattative tra Zagabria e Bruxelles, confermando che «l’Italia sarà a fianco della Croazia nel superamento di alcuni capitoli molto importanti come quella della giustizia e della concorrenza».
Ma il responsabile della Farnesina sottolinea altresì la comune visione di Italia e Croazia sugli sviluppi dell’area dei Balcani occidentali. «Noi da parte nostra – gli fa eco il ministro Jandrokovic – appoggiamo a pieno l’ingresso della Serbia nell’Unione europea». Il che significa che l’allineamento euroatlantico della regione è oramai la via maestra che Bruxelles vuole percorrere. In questo ragionamento si inserisce anche la politica inter-regionale con l’’Iniziativa Adriatico ionica, la macroregione Adriatico ionica e il ruolo nell’Iniziativa centroeuropea. Questo sempre nell’ottica di attirare finanaziamenti europei per lo sviluppo di progetti nel campo dela tutela dell’ambiente, della sicurezza dei porti, delle autostrade del mare, delle grandi reti di trasporto, dell’energia, dell’industria della pesca, del turismo, della cultura e della cooperazione interuniversitaria.
Per quanto concerne la sentenza della Corte suprema croata sulla denazionalizzazione dei beni Frattini chiede piena attuazione della sentenza della Corte, prendendo in considerazione anche quelle domande che in passato sono state ”congelate” proprio perché non c’era ancora stata la pronuncia della corte in materia. Jandrokovic assicura che il ministero della Giustizia croato sta lavorando attivamente per dare piena attuazione alla sentenza stessa. Sulla medesima linea di Frattini anche il viceministro ai Trasporti e allo sviluppo economico Roberto Castelli. «Il momento in cui si trova la Croazia nella sua fase di adesione è quello più opportuno per creare nuove possiblità di cooperazione. I risultati sono ottimi. Abbiamo parlato di infrastrutture. Io ho significato che le imprese italiane possono portare un grande contributo allo sviluppo infrastrutturale della Croazia che ha dei progetti ambiziosi. Abbiamo parlato di traffico aereo, da parte croata c’è una piena liberalizzazione e ci è stata preannunciata altresì la volontà di alcune compagnie aeree croate di aprire nuovi voli verso gli scali italiani».