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Frattini: sì aiuto a Croazia ma dimostri flessibilità (Voce del Popolo 09 gen)

FIUME – Contribuire al superamento degli ostacoli che si presentano sulla strada dell’adesione di Zagabria all’Unione europea e testimoniare la vicinanza e l’affetto dell’Italia nei confronti della Comunità Nazionale Italiana: saranno questi i contenuti che contraddistingueranno la visita del ministro degli Affari Esteri italiano, Franco Frattini in Croazia in programma lunedì, 12 gennaio. Una visita – la prima di un ministro degli Esteri italiano in Croazia dal 2004 –, che porterà il titolare della Farnesina dapprima a Zagabria e poi a Pola.

Nella capitale sono in programma colloqui con le massime cariche istituzionali dello Stato: il presidente Stjepan Mesić, il premier Ivo Sanader, il presidente del Sabor Luka Bebić e il ministro degli Affari Esteri e delle Integrazioni europee Gordan Jandroković. Un giro d’incontri nel corso dei quali – stando agli annunci –, il ministro Frattini confermerà ancora una volta il sostegno dell’Italia al percorso europeo della Zagabria, pur “chiedendo agli amici croati di fare la loro parte”, ovvero di dimostrarsi “flessibili” onde consentire il raggiungimento di una soluzione condivisa capace di chiudere il contenzioso sui confini che ha determinato il “blocco” sloveno dei negoziati UE. Una posizione questa ribadita da Frattini anche ieri a Praga da dove ha fatto sapere che “la Croazia si merita l’aiuto europeo per entrare a far parte dell’UE il prima possibile. Stando alla mia opinione – ha aggiunto –, la Croazia deve ottenere lo status di Paese membro nel 2010, dunque in tempi molto brevi, ma per poter realizzare questo obiettivo è assolutamente necessario che la Croazia sia flessibile nelle trattative tese a chiudere il contenzioso sui confini con la Slovenia”. Confermato, quindi, il sostegno di Roma alla Croazia quale futuro membro dell’Unione europea, e ribadito che l’Italia vorrebbe “dal 2010 vederla in questa famiglia” il capo della diplomazia italiana non ha voluto anticipare i contenuti dell’iniziativa italiana tesa a consentire l’archiviazione della controversia croato-slovena.

«Croazia e Slovenia raggiungano un accordo»

“Oggi (ieri per chi legge, in margine al vertice informale dei ministri degli Esteri UE, nda) non abbiamo parlato di questa iniziativa – ha detto –. Ne parlerò, all’inizio della prossima settimana, a Zagabria con il premier croato Sanader, con il mio omologo Jandroković e con il presidente Mesić. Ripeterò che l’Italia è pronta a offrire il suo aiuto (già nei giorni scorsi ci sono stati i primi contatti con il premier sloveno Borut Pahor, che ha assicurato a Frattini un atteggiamento costruttivo, nda), ma è assolutamente importante – ha sottolineato –, che la Croazia e la Slovenia raggiungano un accordo sul confine”. L’Italia è decisa, quindi, ad incoraggiare la Croazia e la Slovenia al dialogo, ma per quanto riguarda i dettagli dell’iniziativa bisognerà attendere almeno fino a lunedì 12 gennaio, ovvero fino alla presa di posizione della Commissione UE che – ha spiegato Frattini –, è un interlocutore importante. “Spetta alla Commissione europea, e non ai Paesi membri, esporre la proposta. I Paesi membri – ha spiegato Frattini –, possono dare il loro contributo, ma non possono sostituirsi alla Commissione”.

A Zagabria, però, non si parlerà soltanto di “percorsi europei”. Il programma della visita prevede, infatti, anche numerosi temi bilaterali tra i quali spicca la sottoscrizione di un Memorandum di collaborazione, un documento quadro che stabilirà la collaborazione dei due Paesi in un ampio ventaglio di comparti, e che prevede la costituzione di un Comitato di coordinamento governativo del quale faranno parte esponenti ministeriali dei due Stati che dovrebbe riunirsi a cadenza annuale.

A Pola un incontro di «importanza storica»

Per quanto concerne, invece, l’appuntamento in agenda a Pola, nella Comunità degli Italiani, con la Comunità Nazionale Italiana da rilevare che non sono mancati quanti lo hanno definito di “importanza storica”. Dal canto suo, il ministro Frattini ha affermato che si tratta di una visita che “ha un significato importante per l’Italia. Ci vado – ha detto –, perché sono personalmente convinto che sia giusto testimoniare la vicinanza e l’affetto dell’Italia”. Per la Comunità Nazionale Italiana sarà sicuramente un’occasione importante per illustrare lo stato dell’arte nel mondo dell’etnia, per parlare dell’impegno profuso nel mantenimento dell’identità, della lingua e della cultura italiane sul territorio di residenza storica, ma anche per presentare in modo approfondito i propositi e le aspirazioni della CNI.

Christiana Babić

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