L’atmosfera di festa che si respira per tutta Fiume si è riversata anche nel Palazzo municipale, dove Dorotea Pešić Bukovac, presidente del Consiglio cittadino, ha accolto la delegazione degli esuli fiumani, accompagnata dal console generale d’Italia a Fiume Renato Cianfarani, nonché dai dirigenti dei rimasti. A fare gli onori di casa c’erano anche i due vicesindaci Miroslav Matešić e Marko Filipović.
La delegazione della diaspora era formata da Guido Brazzoduro, Laura Calci e Mario Stalzer, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario del Libero Comune di Fiume in Esilio, da Amleto Ballarini e Marino Micich della Società di Studi Fiumani di Roma, e da Diego Bastianutti, rappresentante degli esuli in Canada. Assieme a loro c’erano anche l’on. Furio Radin, presidente dell’Unione Italiana e deputato della CNI al Sabor, Agnese Superina, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume e Roberto Palisca, presidente del Comitato esecutivo della CI. L’ormai tradizionale incontro tra le autorità cittadine e la delegazione degli esuli in occasione della festa del patrono, San Vito, quest’anno è stato particolarmente sentito, perché per la prima volta il raduno di tutti gli esuli fiumani si svolge proprio a Fiume e alcuni degli interlocutori a tratti avevano la voce rotta dall’emozione.
Nel dare il benvenuto agli ospiti, Dorotea Pešić Bukovac ha continuato l’ormai ben avviata prassi di ricordare ciò che è stato fatto dall’ultimo incontro, cioè nell’arco di un anno. Per prima cosa ha fatto riferimento alle recenti amministrative, grazie alle quali il sindaco Vojko Obersnel è stato riconfermato, cui è seguita la nomina dei due vicesindaci e la sessione costitutiva del nuovo Consiglio cittadino, di cui Dorotea Pešić Bukovac è stata rieletta presidente. Ha messo in evidenza che il nuovo Consiglio è formato da 22 uomini e 13 donne e che, a conferma della multiculturalità di Fiume, ne fanno parte tre consiglieri appartenenti alle minoranze (un serbo, un italiano e una montenegrina). “In fin dei conti, non per niente per la seconda volta Fiume è stata nominata ‘Città più trasparente nell’amministrazione’”.
Ricordando che queste sono giornate di festa, Dorotea Pešić Bukovac ha voluto accantonare almeno per un attimo l’argomento ‘politica’ passando invece a ciò che di buono è stato realizzato, o che sta per realizzarsi, a Fiume. In primo luogo ha ringraziato gli ospiti per il loro sentito e forte appoggio all’avvicinamento della Croazia all’UE: “Grazie per averci porto il vostro aiuto. Tra una quindicina di giorni entreremo nell’UE e molte delle cose che stanno accadendo in Città sono incentrate su questo evento”.
Da un incontro all’altro ci sono diverse cose che sono sorte, a Fiume, come ad esempio gli impianti sportivi, in cui a settembre si svolgeranno due importanti avvenimenti: il Grand Prix di Judo e la Fiera internazionale dell’Europa sudorientale. Senza dimenticare che è nato il primo ospizio, costruito e organizzato in collaborazione con l’Arcidiocesi.
Il console generale Cianfarani ha iniziato con i ringraziamenti alla Città per la consueta e calorosa accoglienza, sottolineando che i rapporti con Fiume sono eccellenti e si stanno intensificando. A conferma di ciò ha citato l’esempio della Settimana della cultura italiana organizzata l’anno scorso, quando Fiume ha confermato ancora una volta la sua veste multiculturale, di città aperta. “L’Italia ha lavorato molto per consentire di accelerare l’adesione della Croazia all’UE. Siamo certi che dal primo luglio i rapporti saranno ancora più profondi”, ha concluso il console generale.
Guido Brazzoduro ha rivolto “un saluto particolare in un incontro particolare, per voi, per il rinnovo dell’amministrazione; per noi, perché la nostra permanenza a Fiume è diversa dal solito. Infatti, oltre a essere questo il primo raduno a Fiume, ricorre il 90.esimo anniversario dell’istituzione della parrocchia di San Romualdo e Ognissanti, a Cosala”. “Abbiamo ritrovato i documenti che confermano l’istituzione della chiesa di Cosala, rione a noi vicino perché tanti nostri cari vi hanno trovato l’ultima dimora”. In merito al cimitero, Brazzoduro ha rilevato l’impegno della Città, anche in tempi di crisi, per il restauro delle tombe. Alla fine del proprio intervento, Brazzoduro ha pregato le autorità di trasmettere il suo saluto al presidente Ivo Josipović – che oggi sarà a Fiume – con il quale si è incontrato a Pola l’anno scorso. Infine, ha auspicato che “lo spirito dell’incontro di oggi sia presente anche quando ci ritroveremo nell’UE”.
Amleto Ballarini ha puntato sul ponte che è stato creato tra la sua generazione di esuli e le nuove generazioni delle scuole. “Quando è crollato il muro di Berlino la Società di Studi Fiumani fece di tutto per ritornare alla città natale. Allora parve che la strada più logica e breve passasse per le nuove generazioni. Così istituimmo i premi, perché i ragazzi scoprissero la storia di Fiume, per noi essenziale. L’Istituto croato di Storia consentì di trovare il modo di collaborare insieme per ricostruire le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale. Questa era la parte morale di ciò che avevamo lasciato alle spalle, serviva trovare la maniera per essere ancora presenti. Così partimmo con i premi, senza mai chiedere ai vincitori a quale etnia appartenessero. Perché la tolleranza è un’antica tradizione, a Fiume”. Per Ballarini, “oltre alla collaborazione con l’Istituto croato di Storia, il momento più eclatante è stato quando l’ambasciatore croato a Roma è venuto a visitare il nostro museo”.
Il vicesindaco Matešić ha ringraziato il console generale Cianfarani e l’on. Radin “per il vostro impegno perché la CNI si senta meglio e inclusa. Inoltre, da ciò deriva anche una maggiore ricchezza culturale per i cittadini della maggioranza”. Il vicesindaco ha aggiunto che si sta lavorando alacremente a un progetto iniziato dalla CI, cioè all’asilo nido per i bambini della CNI.
La presidente della CI, Agnese Superina, ha puntualizzato che il progetto è sostenuto dall’Unione Italiana, anche per il fatto che a Fiume non è mai stato costruito un edificio per i bambini della CNI in età prescolare. Ricordando che la tre giorni ricca di avvenimenti si svolge con il patrocinio della Città, ha espresso soddisfazione, perché ancora una volta la municipalità ha accolto il suggerimento della CI e assegnato il premio Città di Fiume a Francesco Squarcia “che con la sua musica ha portato la nostra cultura non solamente in Italia, ma in tutto il mondo”. Agnese Superina ha aggiunto che l’artista è nato a Fiume, ma vive in Italia; “però le sue visite alla città natale si fanno sempre più lunghe”.
L’on. Furio Radin ha porto le sue congratulazioni a Dorotea Pešić Bukovac, ricordando che sono stati colleghi nella Commissione parlamentare per i diritti dell’uomo e delle minoranze. “Abbiamo ringraziato tutti, ma non ancora chi va ringraziato più di tutti. Cioè gli esuli fiumani, che da qualche anno hanno avuto la forza di riprendersi in mano la propria città, culturalmente e simbolicamente. Una città che ha una cultura perché ha le sue radici e gli esuli sono le radici di Fiume. Oggi ho deciso di venire proprio per ringraziarli, con la ‘R’ maiuscola”, ha sottolineato Radin.
A conclusione dell’incontro è seguito il tradizionale scambio di doni. Le autorità hanno regalato copie di “Come leggere la città” di Radmila Matejčić (è stato evidenziato che il volume è in vendita presso la libreria dell’EDIT, scelta perché è la più longeva di Fiume). Da parte degli ospiti, Laura Calci ha porto un Album delle città italiane fotografate dall’aereo, mentre la presidente della CI ha distribuito copie de “La Tore”, appena uscita dalle stampe.
Erika Blečić
“la Voce del Popolo” 15 giugno 2013
I partecipanti all’incontro di vertice