Alle recenti elezioni politiche croate il partito di centro-destra HDZ (Hrvatska demokratska zajednica – Unione democratica croata) si era confermato al primo posto, pur non avendo la maggioranza assoluta, per cui sono cominciate le trattative per formare una coalizione di governo.
Si è ben presto rivelata impraticabile l’ipotesi partita da ambienti socialdemocratici capeggiati dal Presidente della Repubblica Zoran Milanović (intervenuto pesantemente nella recente campagna elettorale, scatenando un conflitto costituzionale) di raccogliere tutte le altre forze parlamentari in un’alleanza capace di rimandare l’HDZ all’opposizione. Il partito di maggioranza relativa si è invece mosso in equilibrio tra i nazionalisti del Movimento patriottico (Domovinski pokret-DP) e la pattuglia parlamentare dei rappresentanti delle minoranze nazionali, che nella passata legislatura si erano dimostrati un affidabile partner di governo.
Il Movimento patriottico, nato peraltro da una scissione dell’HDZ accusata dai transfughi di avere assunto una linea troppo moderata (l’HDZ appartiene al gruppo del Partito Popolare Europeo), ha tuttavia posto il veto sulla presenza in coalizione di rappresentanti della comunità serba.
Nella giornata di ieri è stata raggiunta un’intesa riguardante la formazione della nuova maggioranza parlamentare, così come la struttura del futuro governo: “Dopo la conferma negli organi dei partiti, procederemo con la raccolta delle firme affinché il mandato per la formazione del futuro governo dell’HDZ, del DP e dei loro partner venga conferito ad Andrej Plenković”, ha dichiarato il portavoce del governo, Marko Milić.
Prende forma anche la distribuzione dei ministeri nel nuovo governo: secondo quanto riportato dal quotidiano zagabrese Jutarnji list, il DP avrà sotto la propria giurisdizione tre ministeri. L’assegnazione comprende il Ministero dell’Agricoltura, dal Ministero dell’Economia nascerà un nuovo dicastero, ossia quello dell’Energetica, e un nuovo ministero dedicato alla Demografia. Agli ultranazionalisti andrà anche un vicepresidente del governo. [La Voce del Popolo – 08/05/2024]
La politica croata vira quindi decisamente a destra ed i rappresentanti della minoranza serba hanno fatto sapere che non sosterranno il nuovo esecutivo Plenković. Furio Radin, confermato rappresentante della comunità nazionale italiana autoctona e che nello scorso mandato è stato Vicepresidente del Sabor (il Parlamento di Zagabria) e componente della maggioranza governativa, ha invece sciolto i dubbi: “Appoggerò il futuro governo con premier Andrej Plenković”. [La Voce del Popolo – 07/05/2024]
Lorenzo Salimbeni