POLA Finalmente un raggio di sole per l’Unione italiana, dopo mesi di cielo plumbeo,con tuoni e fulmini a simboleggiare i tagli del 32% sui finanziamenti da Roma per il triennio 2009–2011. La bella notizia è che il Consiglio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha deciso non solo di desistere dall’annunciata riduzione dei finanziamenti a favore dell’Ui, ma addirittura di aumentarli del 10%,portandoli da 1.100.000 euro a 1.210.000 euro all’anno. Il merito di questa nuova boccata d’ossigeno va attribuito al consigliere Udc Edoardo Sasco, il cui emendamento è stato appoggiato praticamente da tutte le forze politiche nell’aula consiliare. E abbiamo subito raccolto le impressioni di Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione italiana: «È un fatto estremamente positivo, che salutiamo con grande soddisfazione. L’aumento del 10% dei contributi del Friuli Venezia Giulia ha un grande valore morale, simbolico e rappresenta una significativa ricaduta finanziaria. Voglio ringraziare coloro che si sono prodigati per questo risultato,innanzitutto il presidente della Regione FVG Renzo Tondo, le forze politiche e i consiglieri che hanno sostenuto l’aumento del finanziamento. Questa lievitazione consente di effettuare alcuni aggiustamenti al piano e programma di lavoro dell’Unione italiana 2009, notevolmente ridimensionato rispetto agli anni passati proprio a causa dei famosi tagli finanziari di Roma. In primo luogo ci sarà permesso di realizzare qualche iniziativa in quei settori che maggiormente risentono proprio di queste contrazioni. Mi riferisco ai settori Cultura, Teatro, Arte e Spettacolo e alla Scuola per la quale riusciremo a recuperare delle attività importanti ai fini della formazione. E proprio l’aggiustamento al Settore Scuola ci consentirà di superare la crisi culminata con le dimissioni della scua titolare Norma Zani. L’aumento dei finanziamenti del FVG ci permetterà di riportare la percentuale di utilizzo dei fondi della Legge 19/91,al livello del 2008. In altre parole, avremo più risorse disponibili per progetti specifici. Dal canto suo Norma Zani ha confermato di aver ritirato le dimissioni «anche non si possono fare salti di gioia. Quest’aggiunta di risorse – spiega – renderà un po’ meno drastici i tagli che in ogni caso vanno a colpire le risorse umane all’interno della dimensione scolastica Cni, vale a dire sia docenti che discenti. Ora comunque i tagli al mio settore saranno ridotti e portati alla media di tutti gli altri.
(p.r.)