Mercoledì 15 febbraio è stato celebrato il Giorno del Ricordo dal Comune di Montecompatri (RM) insieme alle autorità di polizia e alle Associazioni degli esuli: il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, l’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio, l’Associazione per la Cultura fiumana istriana dalmata nel Lazio e in più l’ Associazione onlus Giovanni Palatucci.
La cerimonia ha visto presenti le autorità comunali di Montecompatri e gli alunni dell’ Istituto Comprensivo scolastico che hanno esibito le bandiere dell’ Istria, di Fiume e della Dalmazia dopo la posa di due corone d’alloro, una del Comune e una da parte dell’Anvgd, al monumento dei caduti di tutte le guerre. Dopo il rituale del suono del Silenzio ha fatto seguito il saluto da parte del vice sindaco di Montecompatri Nicoletta Felici e la preghiera del parroco in ricordo della vittime delle foibe istriane e della guerra. L’ intonazione dell’inno nazionale ha concluso la prima parte dell’ iniziativa. Per le associazioni erano presenti Giuliana Eufemia Budicin, Mirella Tribioli (la quale ha rappresentato l’ANVGD in occasione della cerimonia istituzionale del Giorno del Ricordo del Comune di Frascati svoltasi lo scorso 9 febbraio e per un’iniziativa sul 10 Febbraio promossa dall’Associazione Frascati Poesia), Maria Luisa Botteri, Marino Micich e Patrizio Ciuffa.
Nella seconda parte è stata organizzata una conferenza per le scuole nella quale Marino Micich ha ricordato il dramma dell’ esodo dei giuliano-dalmati facendo il punto sulla situazione geopolitica dell’ epoca e poi sulla politica dell’accoglienza dei governi italiani non sempre adeguata ai bisogni reali degli esuli, sparpagliati per anni in oltre 140 tra campi profughi e centri di accoglienza. Inoltre, Micich ha sottolineato il colpevole oblio del dramma delle foibe e dell’esodo nei testi scolastici fino a una decina di anni fa. Ancora oggi nel campo degli studi e della divulgazione c’è parecchio da fare. Patrizio Ciuffa ha poi ricordato la figura di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume che salvò molti ebrei dalla deportazione andando contro alle direttive dei nazisti, che dopo l’ 8 settembre 1943 e la resa italiana stabilirono nelle terre giuliane un ferreo controllo, che portò alla deportazione degli ebrei giuliani nei campi di sterminio in Germania e all’ uccisione di centinaia di antifascisti italiani e slavi. In conclusione l’esule Maria Luisa Botteri ha ricordato i bombardamenti che distrussero Zara e la sua esperienza nel campo profughi a Napoli Capodimonte.