Oggi è San Martino, ovvero il giorno in cui, in ossequio al proverbio, “ogni mosto diventa vino”. Si tratta di un santo molto celebrato fra i villaggi dell’Istria. Fra le località che lo venerano ci sono Orsera, Momiano e Torre di Parenzo, a dimostrazione di come il suo ricordo sia equamente distribuito fra costa ed entroterra. Nella tradizione europea, questo santo cattolico è ritenuto il patrono dei vinai e dei viticoltori, ed è per questo motivo che in occasione della sua festa, in numerosi paesi si battezza il vino novello.
Oltre ad essere il “custode” dei vinai, San Martino è generalmente noto quale protettore delle pontificie Guardie svizzere, dei mendicanti, degli albergatori, viaggiatori, cavalieri e dei traditi. Venerato dalle Chiese cattolica, ortodossa e copta, è tra i fondatori del movimento monastico occidentale. San Martino è uno dei primi santi la cui canonizzazione non è dovuta al martirio.
La sua storia è legata anche al clima: la leggenda narra infatti che un giorno d’autunno, probabilmente proprio l’11 di novembre, mentre usciva a cavallo da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, San Martino vide un povero, quasi nudo e infreddolito a causa del maltempo. Martino quindi decise di tagliare il suo mantello di lana e di darne metà al povero. Pare che in quel preciso momento spuntò un sole caldo, quasi come quello estivo. Per questo, la ricorrenza prende il nome di “estate di San Martino” e coincide con la metà di novembre, quando può succedere che la temperatura diventi più mite.
Particolare di Orsera