In occasione della ricorrenza del 40° anniversario di fondazione dell’Associazione Giuliani nel Mondo sono state avviate una serie di iniziative a Trieste e Gorizia per ricordare il passato e guardare al futuro: quello delle generazioni dei discendenti e dei nuovi emigranti. Una nave ormeggiata pronta a partire dal porto di Trieste, sul molo tanta gente con la valigia in mano. Lacrime e sorrisi sui volti di chi va e di chi invece resta. Scattata il 15 marzo 1954 è l’immagine simbolo dell’emigrazione giuliana nel mondo. Immortala la prima partenza della nave Castel Verde dal Molo Bersaglieri della Stazione Marittima: destinazione Australia. Oggi le comunità dei giuliani, degli istriani, dei fiumani e dei dalmati presenti nelle varie parti del mondo si trovano a vivere sotto diversi aspetti una delicata fase di transizione. Ricca e particolare la storia dei giuliani emigrati dal dopoguerra ad oggi. Un terzo dei 350mila italiani fuggiti dall’I stria, da Fiume e dalla Dalmazia dovettero lasciare anche l’Italia. Seguiti da altri 20mila triestini e isontini, anche prima del conflitto mondiale.
I giuliani che attualmente risiedono all’estero, fra emigrati di prima generazione, discendenti e coloro che più di recente hanno deciso di andare a lavorare all’estero, si possono comunque quantificare in circa 150mila. A mantenere saldo il legame tra gli emigrati e l’Italia, ma soprattutto la loro terra d’origine, ha partecipato anche l’Associazione Giuliani nel mondo che in questi decenni è stata insostituibile punto di riferimento tra la Venezia Giulia e i circoli, club, sodalizi formati dagli emigrati triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati nei vari continenti. Il 40° anniversario costituisce quindi un’importante occasione "per confermare i vincoli di vicinanza e di solidarietà con i giuliani residenti all’estero”. Folta la rappresentanza del mondo delle associazioni emigranti e discendenti, assieme sarà presente in questo fine settimana alle iniziative di Trieste e di Gorizia.
“È una celebrazione che contiene un messaggio forte, che riguarda il futuro del Friuli Venezia Giulia”. L'assessore regionale Roberto Molinaro ha così sintetizzato la volontà che muove l'azione della Regione nei confronti dell'Associazione Giuliani nel mondo, applaudendone la storia e l'attività, evidenziando che si tratta di uno dei più robusti e validi partner per la Regione, per quanto riguarda il rapporto che questa vuole mantenere e coltivare con i corregionali all'estero. “Il fatto che questa importante celebrazione venga svolta in Consiglio regionale è – ha sottolineato l'assessore – un chiaro segno dell'attenzione dell'Istituzione per i corregionali nel mondo. Questo anniversario è un'occasione per guardare, partendo dalla memoria, al futuro.
“Il quarantennale ci sollecita ad avere un senso forte della storia. La migrazione è legata a vicende tragiche e se oggi ci apprestiamo a festeggiare il 150esimo dell’Unità d'Italia è anche grazie a chi ha vissuto quei momenti. Ma un ulteriore aspetto connota questa manifestazione, la forte consapevolezza che stiamo guardando non solo al passato, ma anche all'oggi e al domani del Paese”.
“Guardando avanti – ha spiegato Molinaro – dobbiamo mettere a fuoco cosa significhi avere nei cinque continenti corregionali che ammontano al doppio dell'attuale popolazione della regione. Questa presenza è indubbiamente una grandissima opportunità, non solo per le Istituzioni, ma soprattutto per l'intero sistema regionale, l'economia, il mondo della cultura e della ricerca. È una possibilità molto importante, un tramite che ci consente di dialogare con il mondo. Se così non fosse, se questa opportunità non fosse colta in tutta la sua potenzialità, perderemmo un'importante dimensione di questa presenza all'estero”.