di FRANCESCO CARDELLA
Lara Nelli vive a Melbourne, ha 28 anni e insegna psicologia in un istituto superiore, Sara Sbrodovacca è invece originaria di Adelaide, dove vive da 23 anni facendo la maestra elementare. Sono entrambe legate a Trieste non solo da colori e racconti ma dalle forti radici della memoria dei loro nonni e genitori. Non avevano mai visitato la città degli avi e hanno potuto farlo in questi giorni, aderendo all'invito della "Associazione Giuliani nel Mondo" in occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario della fondazione.
Lara e Sara, assieme ad una altra decina di coetanei giunti dall'Australia, rappresentano il cuore delle prospettive che la Comunità Giuliana pare voglia approfondire, alimentando l'apertura alle nuove generazioni dei corregionali nel mondo, il versante da sviluppare nell'immediato futuro: «Volevamo caratterizzare il nostro 40° non solo nel segno della memoria, con la mostra e il volume, ma con un chiaro segnale verso i giovani – ha rimarcato ieri Dario Locchi, presidente della Associazione Giuliani nel Mondo, nel corso del convegno tenutosi all'Auditorium "Revoltella" sul tema " Nuove generazioni e mobilità professionale" – Devono essere considerate delle vere risorse, da coinvolgere e far maturare in una chiave di varie competenze, dai rapporti economici a quelli politici, passando alle opportunità culturali».
Questo il piano programmatico della Comunità Giuliana, esposto nell'ambito di un convegno corredato dagli interventi del presidente onorario Dario Rinaldi, dell'On, Narducci, giunto a Trieste in veste di vertice della unione delle confederazioni regionali italiane all'estero, dell'assessore comunale alla Cultura, Massimo Greco, della docente universitaria di Sociologia, Antonella Pocecco, della giornalista Viviana Facchinetti e del consigliere regionale Roberto Molinaro. Tra il pubblico anche la delegazione dei giovani figli o parenti di emigrati giunti per l'occasione a Trieste per conoscere, apprendere, far finalmente parte attiva di una appartenenza che spesso ha difficoltà a mantenere il legame anche con la lingua madre: «Trieste è bellissima – concordava infatti in inglese la maestrina Sara – ha cose valide, dalla cultura alla cucina, senza dimenticare l'aspetto del mare».
Non solo luci da cartolina nell'impatto dei giovani giunti dall'Australia: «Forse non è ancora sviluppata sotto il profilo tecnologico – rimarcava Lara Nelli, lei sì, in un italiano perfetto – crediamo Trieste sia forse leggermente isolata e possa crescere anche per quanto riguarda la comunicazione». Temi su cui poter proiettare i programmi di sviluppo dei Giuliani nel Mondo, ieri concordi, come più volte sottolineato dall'assessore Massimo Greco: «Ad evitare la commemorazione ma a ricordare che le generazioni mutano». Il monito una volta era "ricominciare". Ora l'identità resta ma si bada a inaugurare, guardare avanti.