Nella ricorrenza del 27 gennaio, Giorno della Memoria, quando tutto il mondo commemora le vittime dell’Olocausto e la liberazione del Campo di concentramento di Auschwitz, gli alunni della Scuola media superiore italiana hanno fatto visita alla Sinagoga fiumana. Sono stati accompagnati da alcuni professori, tra cui la prof. Rina Brumini, la quale ha illustrato loro la storia del tempio e degli ebrei a Fiume. La Sinagoga è un esempio di architettura moderna e la sua collocazione, che la rende difficilmente raggiungibile, è una delle ragioni per cui è sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale. Parlando della Comunità ebraica, la prof. Brumini ha raccontato che nel ‘700 gli ebrei che risiedevano a Spalato decisero di emigrare a Fiume. All’epoca Spalato era sotto la giurisdizione di Venezia, che era in declino a causa dei nuovi mercati commerciali che si stavano aprendo. Per questo motivo era stato imposto il protezionismo e gli ebrei vennero chiusi nei ghetti. Arrivati a Fiume si assimilarono molto presto alla popolazione della città. Nell’Est Europa, intanto, gli ebrei ortodossi cominciarono a venire presi di mira e anche loro emigrarono per raggiungere Fiume. Negli ultimi decenni dell’Ottocento gli ebrei fiumani erano circa 2.000, una Comunità ben inserita nel tessuto sociale, economico e culturale della città.
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