LETTERE
In merito allo scambio di opinioni tra l'avv. Devetag e la signora Nadia Slote riguardo le esternazioni del Presidente sloveno Turk sui conti aperti che l'Italia avrebbe con l'occupazione della Slovenia vorrei fare un paio di considerazioni. Io credo che sia in Italia che in Slovenia esista da anni un problema a riconoscere il proprio passato recente, anche perchè a nessuno piace vedere ed ammettere i propri errori, i propri scheletri nell'armadio. È innegabile che l'Italia abbia compiuto nefandezze prima e durante la guerra a danno della popolazione slovena, ma è altrettanto innegabile che anche il regime di Tito con le sue bande di combattenti abbiano compiuto nefandezze durante e dopo la guerra a danno degli italiani. Fino a quando però ognuna delle parti si arroccherà dietro le proprie posizioni, per quanto veritiere e supportate dalla storia, non si farà mai nessun passo in avanti per superare l'immenso danno storico, culturale ma soprattutto morale che i maledetti nazionalismi – di ambo le parti – hanno portato agli italiani ed agli sloveni, e basta vedere la cicatrice perenne del confine a Gorizia per capire di cosa parlo. Penso quindi che solo quando tutti e due i governi si siederanno davanti ad un tavolo ed entrambi ammetteranno, senza ipocrisia nè falsi principi, i propri errori ed orrori solo allora si potrà veramente chiudere un passato doloroso che dura da ormai più di 60 anni, ed incominciare una volta per tutte a costruire un futuro assieme, italiani e sloveni, uniti in un'unica nazione, l'Europa, pur restando fieri delle proprie intoccabili caratteristiche nazionali.
Roberto Buffolini, Gorizia