A pochi giorni dal ventennale della scomparsa di Giovanni Spadolini, avvenuta il 4 agosto 1994, il Presidente onorario Anvgd Lucio Toth lo ricorda con il comunicato stampa che riproduciamo.
Nei giorni in cui si commemora nella sua Firenze la figura di studioso e di politico di Giovanni Spadolini, a venti anni dalla morte, gli Esuli Giuliano-Dalmati ne ricordano con gratitudine l’attenzione e l’impegno mostrati nella salvaguardia di una presenza italiana nelle terre di oltre-Adriatico e nel riconoscimento del ruolo che potevano assumere nel nuovo contesto europeo degli anni Novanta le associazioni degli Esuli, come testimoni di un patrimonio storico e culturale che merita di essere tramandato e trasmesso al resto della nazione.
Giovanni Spadolini infatti era uno di quegli italiani che consideravano la Grande Guerra come Quarta Guerra di Indipendenza, a compimento dell’unità nazionale.
Erede della cultura liberale del Risorgimento, Spadolini non poteva che valutare positivamente le nuove prospettive che si potevano aprire per riaffermare una presenza italiana in Istria, a Fiume e in Dalmazia dopo la tragedia delle Foibe e dell’Esodo al termine del secondo conflitto mondiale.
Già Presidente del Consiglio e Ministro dei Beni Culturali e Ambientali, della Pubblica Istruzione e della Difesa, nel suo ruolo di Presidente del Senato tra il 1987 e il 1994 intuì tempestivamente e tempestivamente agì per dimostrare l’interesse dell’Italia alle sorti future di quelle regioni, che dalla sovranità della cessata Federazione Iugoslava passavano ai nuovi Stati indipendenti della Slovenia e della Croazia.
Fu la prima autorità politica italiana a recarsi in Istria per portare il saluto della nazione alle istituzioni delle Comunità autoctone italiane della regione, sollecitando il Governo ad adottare le misure necessarie per proteggere e ampliare i diritti delle nostre minoranze.
Sensibile ai valori della cultura, della libertà e dei diritti umani, illuminati da una visione moderna dell’identità nazionale, l’atteggiamento di Giovanni Spadolini verso le nostre tematiche dovrebbe essere di esempio al Governo e all’attuale classe politica, in un momento sospeso tra speranze di rinnovamento e distaccato scetticismo, nel considerare con il dovuto rispetto le vicende dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia come parte integrante della storia e della memoria della Nazione.
Roma, 28 luglio 2014
Lucio Toth
Presidente onorario Anvgd