A stento la Brigata ebraica ha ottenuto diritto di cittadinanza nel corteo del 25 Aprile a Milano. In altre città, per esempio a Roma, ha rinunciato a sfilare. Perché era sabato; ma non solo. Eppure, nel giorno della Liberazione, le bandiere con lo scudo di David dovrebbero essere accolte con gioia, sollievo, soddisfazione — e più di un rammarico, guardando al passato. Dovrebbero essere il cuore del corteo, non una componente al margine che occorre addirittura difendere contro offese e insulti. […] Non si tratta, dunque, di una guerra di bandiere. E la questione è ben più complessa. Forse è venuto il momento di dire che quel che è accaduto al corteo del 25 Aprile, e che si era purtroppo già ripetuto negli ultimi anni, costituisce uno strappo nella sinistra, e più in generale nel mondo della politica e della cultura. Proprio perciò non si può consegnare l’episodio alla cronaca ed è invece necessaria una discussione, anche aspra.
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