Gli esuli istriani di Trieste sono sul piede di guerra in attesa della visita del ministro degli Esteri Franco Frattini a Zagabria di lunedì 12 gennaio. Sul tavolo l’annosa questione della riconciliazione e delle compensazioni. Con l’Accordo di Roma del 1983 l’allora Jugoslavia si era impegnata a pagare un risarcimento per i beni espropriati da Tito. Un indennizzo pari a 110 milioni di dollari (0,21 dollari per metro quadro, che gli istriani considerano iniquo) e che dopo la fine dell’ex Jugoslavia si è interrotto ad appena 16,9 milioni. A scatenare le ire della «Unione degli istriani – Libera provincia in esilio» – la principale associazione di esuli istriani in Italia – un’intervista del ministro al Piccolo e le dichiarazioni del presidente della Croazia. Secondo il presidente dell’associazione Massimiliano Lacota «una riconciliazione che non comporti una immediata riparazione delle ingiustizie subite costituisce un insulto al quale gli istriani risponderanno in tutte le forme».