Antonella Tudor Tomas, in nome della Comunità degli Italiani di Spalato, scrive a ItaliaChiamaItalia “riguardo la decisione della Commissione degli Esteri del Senato sulla conferma della chiusura del Consolato d’Italia a Spalato”. Per la rappresentante della comunità italiana, “si rischia di mandare a monte il lavoro durato anni tra il Consolato, le Comunità degli Italiani, gli esuli e anche gli imprenditori che ora più che mai hanno bisogno dell’appoggio del Consolato dato l’ingresso della Croazia nell’Unione europea e i previsti investimenti”. “La chiusura di questo Consolato – continua – significherebbe non solo la perdita della rete consolare a Zara, Sebenico, Lesina e Ragusa, ma anche un’ingiustizia nei confronti di tutti gli italiani presenti (solo a Spalato sono iscritti circa 200 italiani, a Zara circa 500). Per non dimenticare la storia che lega la Dalmazia a tutti gli esuli presenti in Italia. Dato che e’ stata possibile la revoca della chiusura del Consolato di Capodistria (che dista solo 11,20 km da Trieste) chiediamo che venga revocata la decisione riguardo a Spalato che dista molto di più dal confine italiano”.
“Se per lo Stato italiano sono importanti i legami con la Slovenia e l’Istria (attraverso il Consolato generale di Fiume) lo deve essere ugualmente anche la Dalmazia, che in questo modo viene completamente emarginata, nonostante tutti i legami storici, linguistici e culturali che la legano all’Italia”.
Antonella Tudor Tomas, sempre a nome della comunità italiana, ha scritto al ministro degli Esteri, Emma Bonino. Al capo della diplomazia italiana la Comunità degli Italiani di Spalato ha anche mandato la petizione firmata da 3170 italiani: firme raccolte a Spalato, Sebenico e Lesina (Hvar).
LA LETTERA ALLA BONINO
Onorevole Ministro,
in relazione alla soppressione del Consolato d’Italia in Spalato e l’attribuzione delle relative competenze al Consolato Generale d’Italia in Fiume, con decorrenza 1 dicembre 2013, ci rivolgiamo a Lei sperando di trovare in Lei non solo un attento ascolto, ma anche un’interlocuzione tesa a trovare soluzioni.
La soppressione della sede consolare a Spalato ha suscitato grande rammarico e preoccupazione nella Comunità italiana, ma anche nella popolazione locale perché non si tratta di una semplice sede italiana all’estero, ma di un punto di riferimento per la comunità italiana che vive in loco e va quindi trattata in modo diverso da altre minoranze.
Oltre a rispondere alle esigenze locali, il ruolo principale del Consolato d’Italia a Spalato è prestare i propri servizi ai numerosi turisti italiani (ogni anno circa 600.000 persone da giugno a settembre) con un incremento quest’anno del 23%; ai marittimi, pescatori e ai pellegrini che vanno a Medjugorje. Questo Consolato, in funzione, con brevi interruzioni, dal lontano periodo austro-ungarico, svolge un’ attivita’ essenziale nella difesa della cultura italiana in tutta la Dalmazia, tutela gli interessi degli esuli e dei dalmati residenti in questa zona, fornisce elementi indispensabili ai numerosi imprenditori, investitori e commercianti italiani, operanti sulla costa orientale dell’Adriatico. Il Consolato di Spalato coordina, inoltre, l’attività del Consolato onorario a Dubrovnik e dei corrispondenti consolari di Zara, Sebenico e Lesina.
Bisogna tener presente che in questa antica citta’ romana, fondata dall’imperatore Diocleziano, orgogliosa del proprio passato e delle proprie origini, e’ di vitale importanza mantenere la promozione e la diffusione della lingua e della cultura italiana.
La lingua italiana a Spalato non viene studiata soltano all’universita’ o alla scuola media superiore, qui l’italiano si studia gia’ dalla quarta elementare!
La chiusura del Consolato d’Italia a Spalato significherebbe un passo indietro nelle prestazioni dei servizi ai cittadini, soprattutto per il supporto che attualmente viene dato agli italiani in seguito agli incidenti stradali, agli incidenti in mare, o nel caso di decesso o ricovero ospedaliero, smarrimento o furto di documenti, e assistenza nei processi legali. I connazionali residenti in quest’area apprezzano molto le facilitazioni che grazie alla presenza del Consolato hanno avuto nel corso delle elezioni.
E’ importante sottolineare che il Consolato d’Italia a Spalato e’ l’unico consolato europeo di carriera non solo a Spalato, ma in tutta la Dalmazia. E mentre i connazionali residenti in questa circoscrizione saranno costretti a viaggiare per 400 km da Spalato, o 600 chilometri da Dubrovnik, per farsi rilasciare i documenti dal Consolato Generale di Fiume, attraversando, in quest’ultimo caso, anche la dogana europea con la Bosnia a Neum, i connazionali residenti a Capodistria in 20 minuti possono raggiungere Trieste.
Tenendo presente i legami storici, commerciali e culturali tra la Dalmazia e l’Italia, la crescita nell’interscambio economico e negli investimenti in seguito all’adesione della Croazia all’UE, riteniamo che, a difesa degli interessi nazionali, sia assolutamente indispensabile mantenere i servizi in questa area di tradizionale presenza italiana.
L’attivissima Antonella Tudor Tomas intervistata sulle iniziative a difesa del mantenimento del Consolato italiano a Spalato (foto Voce del Popolo)