L’organizzazione della minoranza slovena in Austria, il Consiglio nazionale degli sloveni della Carinzia e il Consiglio delle Organizzazioni slovene della minoranza slovena in Italia hanno lanciato un appello affinché il governo di Lubiana revochi la decisone di abolire la Giornata nazionale per la memoria delle vittime del comunismo. Abbiamo parlato con Walter Bandelj, a capo dell’SSO, che ci ha detto di più riguardo la decisione presa.
“Mi sembra giusto perché se parliamo di totalitarismi diventa per tutti un problema, nel senso che noi in qualche modo con la parte Carinziana abbiamo deciso di fare una raccolta di firme, visto che i morti non sono di serie A e di serie B, sono tutti uguali; pertanto, prima certamente c’è nazismo e poi la parte del comunismo. Ovviamente non è solo questo, c’è anche la Commissione mista che ha in qualche modo riferito che il problema sussiste su tutto il totalitarismo; perciò abbiamo deciso di fare una raccolta firme che in questo momento verrà fatta solo dalle persone importanti nel Friuli Venezia-Giulia, ma poi seguirà anche a tutte le persone che hanno voglia di prendere parte a questa iniziativa. Ribadiamo che in questo momento ci deve essere collaborazione tra i due stati, Slovenia e Italia, per trovare delle giuste iniziative che in qualche modo portino a delle soluzioni, ma dobbiamo anche collaborare per arrivare a una riappacificazione, perché tutto ciò non può stare su un livello del genere, come hanno fatto, ovvero cancellare la Giornata del ricordo e lasciare i cittadini e i morti, ancora peggio i morti di serie A e serie B. Pertanto noi, assieme gli sloveni della Carinzia abbiamo deciso di fare questa raccolta firma, che è solo il primo step, in quanto seguiranno altre firme.”
Dionizij Botter
Fonte: Radio Capodistria – 28/05/2023