Un curioso destino culturale quello della città di Gorizia — Göerz per gli austriaci dell’impero — per i quali era considerata quasi un luogo di villeggiatura invernale dato il suo buon clima e la vicinanza del mare con la sua spiaggia di Grado. La cittadina, che fu un fulcro drammatico della Grande guerra, doveva avere uno strano destino negli anni successivi durante i quali l’incontro con la cultura italiana si mescolava con le memorie della intelligentsia mitteleuropea; eppure proprio Gorizia doveva tornare alla ribalta degli ultimi tempi per la riscoperta di quello che fu uno dei più geniali rappresentanti delle sue vicende culturali: Carlo Michelstaedter. Anche se Gorizia non aveva la tradizione universitaria della vicina Trieste o delle città austriache di Vienna e di Gratz, il caso volle che molte personalità del mondo artistico e culturale facessero tappa nel suo territorio […].
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