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Gorizia e Nove Gorica, urbanistica unica (Il Piccolo 05 feb)

di NICOLA COMELLI

GORIZIA Potrebbe essere la prima vera sfida della prossima amministrazione comunale. O l’ultima di quella attualmente in carica. Sta di fatto che il Gect, l’innovativo strumento di cooperazione transfrontaliera tra Gorizia e Nova Gorica, nel giro di tre o quattro anni porterà alla definizione di un masterplan congiunto delle due municipalità. Ovvero, a una sorta di piano regolatore che fisserà le direttrici di sviluppo di questo territorio per i prossimi dieci–vent’anni.

«Credo che questo obiettivo sia di primaria importanza per definire le politiche di pianificazione urbanistica di un’area che di fatto, ormai, va intesa ed esaminata sotto una sola lente – fa notare l’assessore all’Urbanistica del Comune, Dario Baresi, facendo il punto della situazione -. Sarà importante decidere quali destinazioni d’uso assegnare ai singoli terreni in una prospettiva congiunta, tenendo conto anche di come questo spazio urbano sta cambiando. E sarà importante fare il punto sulla sua dotazione infrastrutturale, anche qui valutando le esigenze di entrambe le realtà». L’obiettivo è ambizioso. Ma decisivo. E si comincerà a ragionarci sopra fin da subito. «Il Gect servirà in prima battuta a delineare le strategie transfrontaliere sui temi dell’energia, delle infrastrutture e dei trasporti – prosegue Baresi – focalizzandosi non a caso sui due autoporti di Sant’Andrea e di Vertoiba che già si stanno collaborando assieme sulle opportunità di mettersi in diretta comunicazione fra loro».

È chiaro, però, che la sfida vera, al di là della nuova articolazione che potrebbe andare ad assumere il sistema autoportuale transfrontaliero, sta nel provare a immaginare una città realmente unica, seppure tagliata dal confine di Stato.

«Le tematiche ambientali e quelle legate alla residenzialità sono cruciali per definire gli assetti di un qualsiasi territorio – dice ancora Baresi -. Il Gect di cui le due amministrazioni comunali, e con esse quella di San Pietro Vertoiba, si sono dotate ci permette di fissare queste linee guida, di discuterle alla pari e di seguirle attraverso le rispettive normative che regolano lo sviluppo locale». Come detto, non si tratterà di un traguardo che potrà essere raggiunto in tempi rapidi; anche perché, per arrivarci, le due controparti devono necessariamente confrontarsi con chi sta dall’altra parte della vecchia linea di confine. E, soprattutto, occorre che abbiano le idee chiare su cosa Gorizia e Nova Gorica devono puntare in futuro per crescere e svilupparsi. «Per la prima volta ciascuna giunta comunale si appresta a trovare delle soluzioni tenendo i considerazione anche i problemi che ci possono essere nell’altra città», conclude Baresi.

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