Le tabelle della strada intitolata a Norma Cossetto domenica scorsa che scompaiono, la Digos che si mette subito a indagare, le forze politiche e l’associazione degli esuli che prendono immediatamente posizione e un quartiere intero, Campagnuzza, che si mobilita. E tutto per scoprire che a levare momentaneamente le tabelle erano stati i dipendenti del Comune, per correggerne la dicitura. Operai che, nel giro di alcune ore, hanno poi provveduto a rimettere le indicazioni tributate alla giovane studentessa infoibata nel ’43 in Istria al loro posto.
Ma andiamo con ordine. Sono circa le 10 del mattino quando da Campagnuzza arrivano le prime segnalazioni allarmate e concitate: «Hanno portato via le tabelle dedicate a Norma Cossetto, sono sparite». La Polizia, nel frattempo, era già stata avvertita e la Digos aveva effettuato un primo sopralluogo avviando le indagini. Contestualmente, sia nella parte alta del quartiere sia in quella bassa (collegate fra loro proprio dalla strada intitolata domenica a Norma Cossetto) cominciano a essere raccolte le prime testimonianze. Negli stessi istanti la notizia rimbalza anche in Municipio: «Sappiamo che ci sono delle indagini in corso, seguiamo gli sviluppi passo passo», riferiscono da palazzo Attems-Santacroce con apprensione.
Misteriosamente, verso le 12, a Campagnuzza le tabelle ricompaiono. «Francamente non ho visto chi le ha rimontate», raccontava il commesso del piccolo negozio di alimentari che si affaccia all’incrocio tra via del Carso e via Pasubio, di fronte allo slargo che conduce in via Cossetto. «È veramente strano – sottolineava una signora intenta a fare la spesa -. Questa mattina non c’erano. Forse, avevano le tabelle di riserva e le hanno sostituite».
Il «mistero» viene svelato nel primo pomeriggio. «Le tabelle svelate durante la cerimonia di domenica recavano solo la dicitura ’Norma Cossetto – martire infoibata (1920 – 1943)’, senza alcuna definizione che indicasse se quella strada fosse una via, un vicolo o cos’altro – hanno spiegato dal Comune -. Così, è stato deciso di effettuare una piccola correzione, aggiungendo il termine ’via’». Più tardi, poi, si scoprirà che a caldeggiare la modifica è stato l’assessore Sergio Cosma. Nessun sabotaggio terroristico, dunque: solo una semplice correzione. Però, come ha mormorato più di qualcuno a Campagnuzza, «i gavessi podù almeno vertirne».
Nicola Comelli