“Tito” è tornato. A pochi giorni dal decimo anniversario dell’entrata della Slovenia nell’Unione Europea la scritta sul fianco del monte Sabotino è ricomparsa: basta alzare gli occhi, camminando per il centro di Gorizia, per notarla. Come ai tempi della Guerra Fredda, quando quel grosso “Nas Tito” (Nostro Tito) di pietre bianche serviva a ricordare ai goriziani che lì, a due passi da loro, un nuovo mondo si stava organizzando. E una nuova città, Nova Gorica (Nuova Gorizia, appunto), si stava formando.
“Nas Tito”, dalla Cortina di ferro ad oggi, è cambiato tante volte quante è cambiata la geografia politica oltre confine: da Nostro Tito si è passati a “Tito” e basta, diventato “Slo” quando la Jugoslavia si è dissolta e “Vstaja” (insurrezione in sloveno) solo un anno fa in risposta alla crisi economica. Ad un certo punto qualcuno, dal lato italiano, ha risposto componendo la scritta “W l’Italia”.
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http://reportage.corriere.it/cronache/2014/gorizia-nova-gorica-e-il-confine-che-non-ce-piu/