Un anfiteatro immerso nel verde che sarà collegato, attraverso un ponte in legno, al parco dell’ex seminario. E poi parcheggi, tracciati ciclabili da mettere in connessione con quelli già realizzati a Nova Gorica, diverse aree attrezzate.
Questo prevedeva, in soldoni, uno dei progetti di “Spazio giovani alla frontiera”, del quale pubblicammo anche un rendering nel novembre di due anni fa. Si parlò di un impegno economico dai 700mila agli 800mila euro che dovevano essere scovati attraverso il Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale. E non è l’unico studio di fattibilità elaborato per dare un futuro dignitoso al piazzale della Casa rossa: come si ricorderà venne esposti alla galleria Dora Bassi una serie di elaborati degli studenti dell’ultimo anno di Architettura.
Ecco Casa rossa diventare un centro sportivo e commerciale, un parco con tanti alberi, la stazione della metropolitana leggera, un centro culturale e crocevia di impianti sportivi transfrontalieri, una zona industriale ecosostenibile. Idee, tante belle idee: purtroppo, in tempi di crisi pesantissima, tutte queste proposte sono rimaste pure e semplici esercitazioni di stile. La speranza, ovviamente, è che si possa passare dalla carta dei progetti alla concreta realizzazione perché oggi protagonista indiscusso dell’area è il degrado: trentamila metri quadrati di grigio e triste asfalto
Abbiamo fatto un nuovo sopralluogo e abbiamo constatato che quell’area sta invecchiando precocemente. Il colpo d’occhio è di una tristezza assoluta, amplificata da una solitaria e anonima presenza al centro del piazzale che, ieri mattina, se ne stava seduta su un blocco di new jersey e con l’ombrello per ripararsi dal sole. Attualmente l’area viene utilizzata come parcheggio per autoveicoli e mezzi pesanti: due volte al mese, poi, è la sede del mercato degli ambulanti e occasionalmente ospita una parte del luna park della fiera di Sant’Andrea, i tendoni del circo, concerti e manifestazioni motoristiche come gimkane e altre competizioni di abilità più che di velocità.
L’ultimo exploit fu il Festivalshow che vivacizzò quell’area. Inoltre, «le iniziative edilizie – si legge in una vecchia relazione del Comune di Gorizia – si sono affiancate e sovrapposte in maniera disordinata, in particolare per quanto riguarda i due piccoli condomini costruiti nella seconda metà del Novecento ed eretti nel bel mezzo del piazzale senza riguardo alcuno del suo utilizzo».
Non bastasse ciò, il vecchio negozio di abbigliamento è diventato un rifugio per i barboni. Dire che è in pessime condizioni è un eufemismo.
Francesco Fain
“Il Piccolo” 27 maggio 2013
Gorizia, abbandono nel Piazzale Casa Rossa (foto www.ilpiccolo.it)