Trieste
Saranno riscritti i libri di testo. E saranno riveduti i programmi scolastici, comprendendo quel buco nero della storia nazionale che si chiama Esodo. Parola di Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione.
È questo il risultato più eclatante incassato ieri pomeriggio a Palazzo Chigi dalle organizzazioni degli esuli giuliano-dalmati, che si sono ritrovate con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta alla seconda convocazione del tavolo sulle problematiche denunciate da sempre dagli esuli e finora poco ascoltate dai Governi.
Attorno a quel tavolo, con i sottosegretari Giorgetti, Mantica, Palma e Giovanardi, c’era anche l’assessore regionale alle Risorse finanziarie Sandra Savino: «Abbiamo registrato progressi su diversi fronti – ha commentato all’uscita dal confronto – e i rappresentanti degli esuli hanno convenuto che è la prima volta che un Governo fornisce risposte credibili e concrete».
In particolare, oltre al superamento anche nelle aule scolastiche della rimozione storica su Foibe ed Esodo, sono state fornite assicurazioni sulle procedure anagrafiche per evitare, una volta per tutte, che sui documenti personali degli esuli sia scritto che sono nati in Jugoslavia, o Slovenia o Croazia che ne sono le eredi geopolitiche. Non solo: se alla prima convocazione del tavolo, in febbraio, il Governo aveva deciso di affidare all’Inps centrale l’istruzione delle pratiche per indennizzare i beni abbandonati, ora è stato deciso di porre in campo adeguate risorse umane affinché materialmente questi fascicoli possano essere valutati e una buona volta evasi.
Infine il Governo ha negato categoricamente la possibilità che le opere d’arte che si trovano in territorio italiano siano "restituite" oltre confine, dove si trovavano un tempo.
M.B.