CAPODISTRIA C'è malumore, nelle comunità italiana e ungherese della Slovenia, per i tagli ai mezzi per le minoranze approvati pochi giorni fa nell'ambito della manovra correttiva della Finanziaria 2009. Formalmente, per i programmi radiotelevisivi minoritari – e dunque anche per i programmi italiani di Radio e Tv Capodistria – i mezzi nel 2009 saranno esattamente quelli approvati al momento della stesura della Finanziaria, nell'autunno 2007, ma di fatto si tratta di ben 414.000 euro in meno rispetto alla cifra che le due testate italiane, grazie a un intervento straordinario del governo, avevano a disposizione nel 2008. L'anno scorso, comunque, il governo non era intervenuto per ampliare i programmi, ma semplicemente per adeguare l'entità dei fondi statali alle nuove esigenze dettate dall'approvazione della riforma salariale per il pubblico impiego.
Tutto il personale della Radiotelevisione di Slovenia, giornalisti compresi, sono infatti dipendenti pubblici. La Camera di Stato, nei giorni scorsi, ha invece bocciato sia l'emendamento che prevedeva la riconferma di questo stanziamento straordinario nel 2009, sia l'emendamento con il quale dovevano essere assicurati altri 270.000 euro per garantire ai dipendenti Rtv, e in particolare a quelli che lavorano nei programmi minoritari italiano e ungherese, l'integrazione per il bilinguismo prevista dalla legge sugli statali. Il palinsesto 2009 di TV e Radio Capodistria, costruito su questa proiezione finanziaria, a questo punto è in pericolo e si rischia di dover ridimensionare la produzione, già razionalizzata al massimo. In una lettera inviata al premier Borut Pahor, il deputato ungherese nonchè presidente della Commissione parlamentare per le nazionalità, Laszlo Goncz, ha parlato di «precedente negativo». Per la prima volta, si legge nella lettera, è venuto meno il principio di «discriminazione positiva» delle minoranze, visto che tutti i loro emendamenti sono stati respinti. Alla protesta si è unita la Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana, la cui presidenza discuterà della nuova situazione la prossima settimana. «Ancora una volta – ha rilevato il presidente della Can costiera Flavio Forlani ai microfoni di Tv Capodistria – le minoranze non sono state consultate in fase di stesura della manovra finanziaria, anche se la Legge sulle Can prevede esplicitamente l'obbligo di consultare le comunità nazionali ogni qualvolta si discute o deve essere approvata una norma che li riguarda da vicino». È una di queste norme, ha aggiunto Forlani, è sicuramente anche la Finanziaria. Le minoranze si sono trovate nuovamente di fronte al fatto compiuto. Nuove consultazioni con il governo per cercare un rimedio sono previste per i prossimi giorni.