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Grande guerra, affare da 8 milioni di euro in FVG – 09ago13

Una posta a disposizione di almeno 5 milioni di euro, iniziative volte alla riflessione sulla perdita di almeno 600mila soldati sul fronte del Carso, la valorizzazione a scopo turistico e a lunga durata del territorio, l’obiettivo di attrarre un milione e mezzo di turisti per ciascuno dei quattro anni di celebrazioni, la creazione di una cabina di regia gestita da un comitato consultivo che esamini le varie proposte.

La sintesi di questi e altri obiettivi, nel prossimo autunno, dovrebbe diventare una legge regionale. Per adesso è una proposta di legge, la numero 7, primo firmatario il consigliere regionale del Pdl Rodolfo Ziberna. Gli altri sottoscrittori sono Alessandro Colautti, Roberto Novelli, Luca Ciriani e Paride Cargnelutti, Elio De Anna e Bruno Marini, Giuseppe Sibau, Roberto Dipiazza ed Enio Agnola del Pd. Una compagine trasversale dunque che fa ben sperare per l’approvazione in tempi rapidi della legge.

L’obiettivo della proposta è la “Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Prima guerra mondiale ed interventi per la promozione delle commemorazioni del centenario dell’inizio del conflitto”.

I finanziamenti

Primo sforzo è assicurarsi i finaziamenti a disposizione nell’ambito della legge di bilancio di previsione. La posta minima è di 2,5 milioni, ma i firmatari puntano a ottenere almeno il doppio. A tale importo si aggiungeranno contributi europei che dovrebbero portare la dotazione finanziaria a 7,5-8 milioni di euro.

I turisti

Ziberna ha ricordato che il monumento più visitato del Friuli Venezia Giulia è il Sacrario di Redipuglia: 350-400mila persone all’anno. Di conseguenza si stima che con le iniziative in cantiere possano giungere nei siti della Grande guerra un milione e mezzo di visitatori all’anno, dal 2014 al 2018.

Le finalità

All’articolo uno della proposta di legge sono indicati gli 11 percorsi che dovranno confluire sull’obiettivo della valorizzazione/sviluppo turistico. Sono: censimento, catalogazione e inventariazione di quanto esiste della Prima guerra mondiale; monitoraggio, restauro e conservazione dei beni immobili (trincee, edifici ecc); valorizzazione e creazione percorsi turistico-culturali rendendoli il più possibile accessibili a tutti; promozione di progetti culturali interregionali e internazionali; messa in rete di soggetti pubblici e privati; valorizzazione dei siti del Monte San Michele e del Monte Sabotino; studi e ricerche; promozione parchi culturali tematici anche privati (esempio il Parco Ungaretti di Sagrado); raccolta e collezionismo da parte di soggetti privati; un appuntamento fieristico in grado di attrarre almeno 60mila appassionati del settore.

La grande fiera

Sarà ospitata nel quartiere fieristico di Gorizia, vicino al ponte 8 Agosto sull’Isonzo elevato simbolicamente a centro del teatro di guerra. Alla fiera confluiranno da tutta Europa collezionisti dei più svariati oggetti relativi alla Prima guerra mondiale (divise, soldatini, cimeli). Spazio sarà riservato all’editoria soprattutto a quella regionale anche se, ha detto Ziberna, i finanziamenti premieranno la divulgazione via web piuttosto che quella cartacea. Alla fiera di Gorizia, cui saranno abbinati appuntamenti eno-gastronomici, si attende una partecipazione di almeno 60mila persone.

I tempi

Partita in evidente ritardo rispetto ad altre Regioni coinvolte nelle celebrazioni, ora la Regione Fvg deve ingaggiare una lotta contro il tempo affinché la legge sia operativa entro l’anno. Ziberna ha annunciato la disponibilità delle commissioni interessate a varare in tempi rapidi il regolamento attuattivo della legge.

La novità

Per la prima volta si fa chiaro riferimento al mondo del collezionismo abitato da migliaia di appassionati esperti. Questo esercito di custodi di cimeli, divisi e reperti vari avrà la possibilità di mostrare il proprio patrimonio nell’ambito di un percorso concepito secondo gli obiettivi della proposta di legge.

L’interrogativo

Tutte le iniziative che si terranno in Fvg dovranno in qualche modo essere ricondotte al Comitato storico-scientifico per il Centenario della Prima guerra mondiale istituito dal Consiglio dei ministri. Il quesito è: a Roma saranno più attenti al Piave o all’Isonzo?

di Roberto Covaz su “Il Piccolo” dell’8 agosto 2013

 

 

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