LETTERE
Il consigliere Mario Ravalico ha recentemente presentato un’interrogazione al consiglio comunale di Trieste affinché alle ormai prossime manifestazioni, previste in città, per celebrare il 90.o anniversario della fine della prima guerra mondiale (1914-1918), vengano invitati anche rappresentanti dell’Austria e dell’Ungheria, paesi a quell’epoca uniti sotto la comune bandiera asburgica nella guerra con l’Italia.
Nel plaudere a tale iniziativa, mi auguro che durante tali manifestazioni, dove ovviamente con grande rilievo verranno onorati i Caduti militari italiani, almeno uno fiore venga deposto anche ai piedi di quella unica e modesta lapide (peraltro d’iniziativa privata) che sul castello di San Giusto ricorda i soldati «che persero la guerra», ovvero i 50.000 triestini, istriani e dalmati che in quel tragico conflitto con lealtà e onore servirono in armi il loro imperatore e la Patria di allora. Soldati poi dimenticati perché nazionalisticamente ingombranti. Solo così si potrà veramente parlare di pacificazione, collaborazione e amicizia fra popoli una volta nemici, nonché di rispetto alla storia di queste nostre terre.
Fabio Ferluga