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Guerra di reti tra pescatori adriatici? (Il Piccolo 09 ott)

CITTANOVA Quattro grossi motopesca italiani avrebbero distrutto 250 metri di reti appartenenti a Marino Arman di Cittanova, che ha denunciato il fatto alla polizia. Ha annunciato che intende presentare il rapporto della polizia al Consolato generale d' Italia a Fiume «affinché i pescatori dell'altra sponda adriatica vengano invitati ad astenersi da atti vandalici e dalla pesca nelle acque croate».

Ecco il suo racconto, riportato dal portale Ipress. «Mercoledi mattina intorno alle 4.00 volevamo recuperare le reti per le sogliole e seppie gettate il giorno prima 11 miglia al largo di Cittanova, all'interno delle acque territoriali croate. Mentre ci avvicinavamo alla posizione, abbiamo notato sul radar quattro imbarcazioni che si stavano allontanando. Una volta giunti sul posto abbiamo visto le nostre reti strappate e affondate. È stata opera dei motopesca italiani, anzi dei loro ramponi al traino». Marino Arman dice che spesso incontra peschereci italiani nel mare croato tra Parenzo e Salvore. «Sono imbarcazioni – aggiunge – fino a 30 metri di lunghezza, in grado di operare in mare anche in condizioni critiche, equipaggiati da motori della potenza che arriva a 1.200 cavalli e da sosfisticati congegni elettronici». Il pescatore in preda alla disperazione aggiunge che questa è la seconda volta in pochi mesi che subisce danni del genere. Ora parla di 7.500 euro. Poi scarica la sua rabbia mista a disperazione, all'indirizzo della polizia croata accusata di non fa nulla oltre alle solite formalità amministrative. «La polizia mi ha risposto – dice Arman – di non disporre di una motovedetta per interventi veloci in condizioni di mare agitato». E rincara la dose affermando di non avere mai incontrato una motovedetta della Guardia costiera a sorveglianza del confine marittimo. (p.r.)

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