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Haider: l’ultimo pranzo con Lacota (Il Piccolo 13 ott)

TRIESTE All’ultimo pranzo di Joerg Haider lui c’era. Ed era l’unico italiano. Ha mangiato una wiener schitzel, nel segno della tradizione austriaca, non potendo immaginare che quella fettina di vitello impanata gli sarebbe rimasta sullo stomaco. Per sempre: «Quando gli amici carinziani mi hanno svegliato, alle 5 di mattina, per avvisarmi che il governatore era morto in un incidente stradale, sono rimasto allibito. Non potevo crederci» confida Massimiliano Lacota, il presidente dell’Unione degli istriani di Trieste che il destino ha voluto a fianco del leader carinziano, poche ore prima della sua fine.

«Sono l’unico italiano che Haider ha salutato dal palco, venerdì mattina, nella piazza gremita di Klagenfurt. E l’unico che ha invitato a pranzo» ricorda Lacota. E spiega: «Il governatore mi aveva ufficialmente invitato a partecipare ai festeggiamenti nella piazza del Landhof in occasione della ricorrenza del 10 ottobre, assai sentita in Carinzia». Detto, fatto: «C’era un sacco di gente e Haider era molto soddisfatto. Si è presentato in abiti tradizionali con la madre a braccetto, arrivata in Carinzia dall’Alta Austria, nonostante camminasse un po’ a fatica, con l’aiuto dei bastoni».

L’occasione, del resto, era speciale: la madre Dorothea compiva novant’anni e Haider voleva festeggiarla, insieme a tutta la famiglia, nella tenuta del Baerental. Venerdì notte, quando si è schiantato con la sua auto, stava tornando a casa proprio in vista del «raduno» del giorno dopo, cui non sarebbe mancata la figlia Ulriche che vive a Roma ed è sposata con un italiano. «Haider, quando ci siamo visti in piazza, mi ha presentato la madre che non avevo mai conosciuto prima» continua, intanto, Lacota. Poi, si sono rivisti tutti a pranzo e il presidente dell’Unione degli istriani racconta di un governatore come sempre iperattivo. Impegnato in un valzer frenetico di saluti e telefonate. «Ci siamo lasciati attorno alle 15 dopo aver messo insieme una serie di iniziative comuni. La prima – continua Lacota – doveva tenersi già il 18 ottobre, a Klagenfurt, quando ci saremmo rivisti in occasione della firma di un protocollo di collaborazione tra l’Unione degli istriani e le associazioni patriottiche di Carinzia». La sorte, invece, ha deciso altrimenti: «Parteciperò con dolore ai funerali di un leader politico di grande intuito e carisma che, con l’Unione europea degli esuli e degli espulsi di cui sono segretario, aveva instaurato rapporti ottimi e proficui. Un leader politico populista in senso positivo di cui non solo la Carinzia e l’Austria, ma l’intera Europa sentiranno la mancanza» afferma Lacota. Quel Lacota che ieri ha sentito telefonicamente Stefan Petzner, il giovane delfino, ora alla guida del partito haideriano: «Abbiamo parlato dei funerali, ma la data non è ancora decisa. Petzner lo conosco e lo stimo, è molto in gamba, anche se Haider aveva un carisma insostituibile». (r.g.)

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