Che l’Austria fosse un Paese ordinato i nostri vecchi lo ripetevano di sovente. Molto del buon governo austriaco, di marca viennese, è rimasto a lungo anche nel modo di vivere e di pensare dei fiumani e delle popolazioni che vissero a lungo sotto il regno di Francesco Giuseppe, definito anche il povero nostro Franz… con qualche rimpianto quando il Tricolore sostituì l’aquila a due teste.
Un libretto della dimensione di 15 per 10 cm. dal semplice titolo Cassa di Risparmio di Fiume 1928 fornisce un esempio di informazioni di utilità pratica rivolto al popolo comune e ricco di notazioni del buon vivere economico delle popolazioni del Quarnaro a dieci anni dalla fine della Duplice Monarchia. Quella guida veniva stampata presso la tipografia della Vedetta d’Italia, il giornale quotidiano. Una bella fotografia ci ricorda l’elegante palazzo che ospitava la sede di una banca fondata nel 1859 mentre vengono citate anche le filiali esistenti a Bisterza (Ilirska bistrica) e Volosca-Abbazia, le sue partecipate e le associate tra cui l’associazione fra le Casse di Risparmio Italiane di Roma. L’orario di cassa dell’istituto fiumano era tra le ore 9 e le 13. Il sabato tra le 9 e le 12.
Il calendario delle chiusure
Due pagine iniziali rammentano le date festive del calendario civile e commerciale a iniziare dalle domeniche cui si aggiungevano altre 13 giornate compresa la festa dei Santi Vito e Modesto, patroni cittadini, le due feste nazionali dello Statuto e della Vittoria del 1918 e le cinque solennità civili del Natale di Roma, dell’anniversario della dichiarazione della guerra del 1915, l’anniversario dell’entrata delle truppe italiane a Roma, l’anniversario della marcia su Roma e il genetliaco del Re. Il calendario dell’anno 1926 riportava le 25 date in cui cadevano obblighi fiscali di vario genere e natura. Non molto diverso da quanto accade ancora oggi.
Depositi fiduciari
Tra i servizi forniti dalla Cassa fiumana venivano ricordati i depositi fiduciari con libretti di risparmio, i conti correnti con assegni, i depositi di valori, i mutui ipotecari, i mutui per le costruzioni, il credito fondiario, i conti correnti ipotecari, le anticipazioni su conti correnti su titoli, le sovvenzioni cambiarie ipotecarie, i prestiti cambiari agrari a tasso ridotto, le sovvenzioni e sconti cambiari, i prestiti su cessione del quinto dello stipendio (già allora!), la compravendita di titoli primari, l’incasso di titoli cambiari e l’emissione di assegni circolari.
Tra i beni immobiliari della Cassa oltre al palazzo della sede figurano altre 15 case più sette edifici popolari e sei porzioni di edifici cui si dovevano aggiungere 80mila metri quadrati di terreni.
I depositi fiduciari della Cassa relativi all’anno 1927 sfioravano i 21 milioni di lire. Erano citate anche le cifre delle assegnazioni per pubblica utilità al Comune di Fiume e quelle destinate direttamente ai privati in una certa fascia di anni espresse in fiorini e corone prima del passaggio della Città a del suo territorio sotto l’amministrazione italiana.
Credito agrario e fondiario
Dopo queste informazioni la pubblicazione illustra le norme ed il funzionamento del credito agrario e le operazioni di credito fondiario, intervallate da un invito chiaro e deciso: “Non ritirate gli interessi!”, che se lasciati alla Cassa andavano a incrementare ogni semestre le quote in deposito, contribuendo a generare nuovi interessi. Un’altra sezione illustrava la pratica delle cessione del quinto dello stipendio concesso solo a dipendenti pubblici dopo aver effettuato una visita medica e con la corresponsione di un interesse del 7 per cento.
Ampio spazio era riservato per illustrare le imposte dirette e i tributi locali, a iniziare da quelle sui terreni (con relative esenzioni totali per i terreni rurali e parziali per fasce di anni per i terreni coltivati), l’imposta sui fabbricati con esenzioni permanenti e temporali, con il calcolo del reddito imponibile, con revisione quinquennale degli estimi. Il volume si sofferma anche sull’Imposta di Ricchezza Mobile, con richiamo alle leggi italiane del 1877 e 1897, agli obblighi di denuncia e a tutti gli adempimenti che concernevano la sua corretta gestione, accertamenti compresi, con una tabella delle aliquote.
La tassa sui celibi
Non sfugge dal vademecum della Cassa di Risparmio di Fiume la tassa sui celibi di fresca istituzione (1927). Molto interessanti le pagine che trattano dell’imposizione locale, quella destinata alle casse dei Comuni. Spaziano dall’imposta comunale sull’industria alla tassa di patente con relativa tabella, a quella sulle insegne, all’addizionale per la Camera di Commercio e Industria, alla tassa sui domestici (25 lire per una domestica donna e 75 per un domestico uomo), la tassa sui biliardi e pianoforti, la tassa sui cani e relative esenzioni (cani per ciechi, cani militari, cani degli agenti diplomatici e consolari, i cuccioli), la tassa sulle vetture pubbliche e private, la tassa sul valore locativo e la tassa di soggiorno (10 p.c. sul prezzo di locazione di camere o appartamenti di alberghi e pensioni o stabilimenti di cura). Seguono le spiegazioni sull’obbligo di denuncia per le tasse comunali, le cessazioni, gli sgravi e rimborsi nonché sulle procedure da seguire per esporre i propri reclami.
Dazi su bevande e profumi
Vastissima la parte dedicata alla tariffa daziaria su bevande, commestibili, materie grasse, saponi e profumi, combustibili, foraggi e una lunga serie di generi diversi specificati in ampi elenchi a parte. Non viene dimenticata neppure la tassa sulle carni macellate seguita dalla tabella dei generi ammessi all’esportazione con recupero del dazio. Non mancano poi né una dettagliata tabella dei valori postali, né la tabella dei pesi e misure. Ancora, il volumetto riporta anche un appello a seminare più grano, i consigli per gli agricoltori, pagine sul ripristino della coltura dell’uva nella Provincia liburnica, sulla concimazione dei terreni…
Le ultime pagine sono dedicate alle disposizioni legislative relative alla vendita, locazione e sfratti delle case di abitazione.
Un utile promemoria
Un piccolo e comodo vademecum per conoscere i propri obblighi di cittadini contribuenti con gli eventuali sgravi, una guida nel mare delle varie imposte che non hanno cessato di tormentarci anche ai nostri giorni. Magari in maniera insopportabile visto l’estendersi mastodontico della burocrazia sempre più complessa e complicata. Anche se in quel 1928 la Cassa di Risparmio di Fiume cercava di fornire ai nostri padri e ai nostri nonni una sorta di carta nautica con cui navigare almeno sulla scorta di informazioni raccolte in maniera semplice e comprensibile. Un retaggio dell’amministrazione del nostro povero Franz? Certo è che oggi non esiste in Italia alcun ente pubblico e privato e alcun istituto di credito che provi a fornire al cittadino un vademecum economico e fiscale tanto completo e semplice come quello che abbiamo cercato di illustrare ai nostri stimati lettori.
Sandro Pellegrini
Fonte: La Voce del Popolo – 27/08/2022
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