Traduzione di articolo a firma di N. Klenjak, apparso nel numero del 23/03/2009.
Il quotidiano italiano “ Corriere della Sera” saluta la delibera degli Zaratini.
“ I Croati desiderano la riconciliazione “: dopo 65 anni , si apre a Zara l’asilo italiano.
Piccola notizia, ma di storica importanza. Dopo anni di trattative fra Unione Italiana ed Amministrazione Comunale Zaratina, la decisione finale: in autunno, a Zara, dopo 65 anni, sarà aperto un asilo italiano.
Merito tanto italiano quanto croato: i Croati adottano i necessari provvedimenti con l’idea di coabitare presto con altri Paesi membri sotto il medesimo “tetto” europeo, prescindendo dall’ostilità degli Sloveni, che li osteggiano per via della bacinella di mare territoriale nel Golfo di Pirano – scrive uno dei più prestigiosi quotidiani italiani, il “Corriere della Sera”.
Il “Corriere” ha pubblicato, in un’intera pagina, un articolo col quale esprime l’entusiasmo italiano per l’apertura dell’asilo nido a Zara,“ un piccolo mondo legato a Venezia da amore indicibile e da legami inscindibili”, complimentandosi al tempo stesso per gli atteggiamenti del Governo Croato in ordine alle questioni bilaterali con l’Italia.
E’ la prima volta che un quotidiano italiano, di diffusione nazionale, si esprime apertamente sui rapporti sloveno-croati. La stampa evidentemente appoggia le promesse che il premier italiano, Silvio Berlusconi, ha fatte a Ivo Sanader, nel corso della recente visita di quest’ultimo a Roma.
“Vi aiuteremo nella soluzione dei problemi colla Slovenia e non permetteremo che avversino la vostra entrata nell’Unione Europea”, ha dichiarato Berlusconi. L’apertura dell’asilo nido non fu faccenda liscia.
Lo scorso anno, “Il Dalmata”, foglio degli esuli edito a Trieste, assieme a Furio Radin, deputato della minoranza italiana al Sabor, attaccò le autorità cittadine di Zara, accusandole di opporsi all’apertura dell’asilo italiano.
L’atto di costituzione ha fatto la spola più volte fra Unione Italiana e la Città di Zara, per dissensi intorno alla denominazione, alla proprietà dell’unità immobiliare, sede del futuro asilo. “Bambini slavi e italiani insieme”, conclude il “Corriere della Sera”.
N. Klenjak