I rematori di Umago e Salvore alla Regata Storica di Venezia

Domenica scorsa, in una Venezia gradevole e non troppo affollata, si è svolta la tradizionale Regata Storica, uno degli appuntamenti più attesi anche nell’umaghese-salvorino. Ogni anno, dal 2014 (ma le prime collaborazioni risalgono al 2001-2002), i nostri “maestri del remo” sotto la guida del pope Silvano Pelizzon, si avviano oltre Adriatico per prendere parte a questa manifestazione che ormai sentiamo anche nostra. Quest’anno in squadra, oltre al pope, c’erano Alessandro Pelizzon, Roberto Sirotić, Dario Dobrović, Valter Sirotić, Giani Golcić e Ottavio Visintin accompagnati dalla “riserva” Danilo Latin e dal presidente della Comunità degli Italiani di Salvore, Daniel Ossich.

A ragione abbiamo chiamato la manifestazione “nostra” in quanto, oltre ai rematori, ci sono i numerosi sostenitori che si alzano all’alba per salire su un autobus e andare in trasferta a Venezia a fare il tifo per la squadra di cui sono orgogliosissimi. È un appuntamento da non mancare, che solo il Covid è riuscito a fermare per un paio di stagioni.
Quest’anno, oltre agli aficionados, c’era un gruppo di undici “din-amiche” (amiche dinamiche o amiche dinamite, secondo i gusti), ragazze e signore di altre istituzioni culturali, ma simpatizzanti delle attività della CI di Umago, che quando si muovono, lo fanno in grande stile. Quest’anno il tema era “vestivamo alla marinara” e si sono presentate all’appuntamento perfettamente coordinate a strisce bianche e blu, tanto che in Arsenale la loro presenza risaltava molto gradevolmente. Per non parlare del buonumore che sono riuscite a trasmettere sia in autobus che sul traghetto. Infatti, se vedevano qualcuno di noi dall’espressione un po’ seria o stanca, arrivavano in soccorso con un bicchierino di liquido magico e una frase che dovrebbe attirare l’attenzione dei pubblicitari: “Questa ha otto erbe: una ti farà bene!”
Di solito, una volta sbarcati in Riva degli Schiavoni, i supporter si sparpagliano un po’ per Venezia, ma si ritrovano in massa in due momenti della giornata in due punti precisi della città. Il primo in Arsenale per vedere emergere i loro beniamini prima della gara, e il secondo sul piazzale di Palazzo Grassi a gara conclusa. Sicuramente l’incontro nel giardinetto di fianco all’uscita dell’Arsenale è più entusiasmante perché c’è l’opportunità di fare un rebechin veloce e due risate con i vogatori. Questa volta, mentre aspettavamo, si è seduta tra noi sulle panchine anche la quasi ottantanovenne signora Fernanda Zanon vedova Fabbri, che abita dietro l’angolo e che ci ha intrattenuti con i racconti di tutte le regate che ha seguito, dapprima in barca con tanti allegri amici e adesso a due passi da casa in nostra compagnia perché “le gambe non reggono più di tanto”. Speriamo di rivederla anche l’anno prossimo per le 90 candeline!

Foto: Comunità degli Italiani di Umago

Onore a Maurizio Ossich
Da questo si capisce che la nostra gente è sempre aperta a fare nuove conoscenze e accogliere nuovi amici, ma significa anche che, quando un caro amico se ne va, lascia un vuoto permanente dietro di sé. Un mese fa è mancato il nostro Maurizio Ossich, veterano della squadra, nonché compagno di scuola di chi scrive e che desidera dedicargli il presente articolo. Pensavamo di aver metabolizzato la sua perdita al funerale con i sentiti tributi che gli sono stati fatti, ma quando la caorlina azzurra dei rematori ha attraccato alla riva, improvvisamente uno spazio troppo grande si è fatto sentire a bordo. Spontaneamente ci siamo stretti intorno per un alzaremi e minuto di silenzio concluso dalle toccanti parole del pope Silvano “Maurizio, buon vento ti accompagni”. Per una spettacolare coincidenza, proprio in quel momento il maestoso Bucintoro scivolava parallelo a noi, dando al tutto un perfetto tocco di solennità.
L’emozione, sentita e profonda, si e dissolta da lì a poco, soppiantata dalla festosità delle barche (caorline e bissone) che uscivano a ruota dall’Arsenale in preparazione per la sfilata storica. Il canale si è ben presto acceso di colori e fogge gioiose: l’argento e bianco della “Cavalli”, il multicolor dall’enorme prua verde e della “Bizantina”, il viola intenso della “Nettuno”, il giallo della “Floreale” e così via.
Silvano Pelizzon ci ha detto che in Arsenale avevano trovato nuove persone che gestivano gli allestimenti delle barche (la caorlina su cui remano i nostri è gentilmente concessa dal Comune di Venezia) con cui, però, avevano già instaurato un rapporto di costruttiva cordialità che, si augura, sarebbe continuato nel tempo. Per il futuro ci sono tanti progetti. Innanzitutto una seconda squadra che faccia convogliare rematori dal resto dell’Istria, idea che piace molto alla presidente della CI di Umago, Floriana Bassanese Radin, ma soprattutto al presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che abbiamo avuto il piacere di avere con noi, insieme con la signora Alessandra, per quasi tutta la giornata (viaggio incluso). Tremul ci tiene a sottolineare il legame stretto di lingua, cultura, storia e tradizioni tra le “tere de mar” sulle due sponde dell’Adriatico, per cui “la nostra presenza qui dimostra che tutto questo è ancora ben radicato e continuerà ad esserlo finché si continuerà ad amare e a nutrire questo legame”. Il suo auspicio è proprio quello di vedere la seconda squadra già dal prossimo anno.

Viva le donne
Sappiamo che da qualche anno le gare della regata sono aperte anche alle donne e che nel 2021 il loro montepremi è stato equiparato a quello dei ragazzi. Ma non abbiamo potuto far a meno di notare che anche gli equipaggi a bordo delle barche della sfilata storica abbiano una fortissima presenza femminile a bordo. Perciò quando all’Arsenale si è menzionata una seconda squadra istriana, qualcuno ha ventilato l’idea che questa potrebbe benissimo essere in rosa o perlomeno mista. Questo ha immediatamente attirato l’attenzione di Rozana, una delle din-amiche, che si è subito messa in lista da Silvano Pelizzon come candidata al remo. Da notare che in questo caso tra il dire e il fare c’è letteralmente il mare.

Maura Favretto
Fonte: La Voce del Popolo – 05/09/2023

 

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