Tv – I sociologi contro Rai Tre: "Inopportuno far parlare i bimbi di antifascismo"
"In fondo i morti delle Foibe non sono di serie B, ed è grave che ció non sia stato evidenziato a beneficio dei bimbi in studio e di quelli parati col nasino davanti alla Tv"
Pietro Zocconali, presidente dell'Ans, Associazione Nazionale Sociologi, interviene in merito alla messa in onda odierna, su Rai Tre, di un dibattito tra bambini in tenera età nel contenitore "Cominciamo Bene Estate: non è mai troppo presto", dove i partecipanti autogestiti hanno abiurato il fascismo ma non altri regimi. "La memoria delle vittime del fascismo e del nazismo – dichiara Zocconali – deve essere inculcata nel patrimonio culturale dei soggetti in divenire, ma non puó costituire materia di dibattito televisivo per bimbi in tenera età e non puó essere trasmessa senza gli opportuni accorgimenti previsti dalla par condicio che, per risultare pedagogicamente ineccepibile, deve condannare anche le nefandezze di altri regimi".Secondo il parere di Zocconali: "È evidente che a quell'età i piccoli sono stati indotti a riferire quelle frasi, magari dal ricordo dei nonni o dei parenti piú anziani, ma non essendo la trasmissione in diretta etica avrebbe voluto che gli autori provvedessero a rendere giustizia anche alle vittime di regimi diversi dal nazismo e del fascismo. In fondo i morti delle Foibe non sono di serie B, ed è grave che ció non sia stato evidenziato a beneficio dei bimbi in studio e di quelli parati col nasino davanti alla Tv".Per il presidente dell'ANS, infine: "Si tratta di una pagina di televisione che poteva essere evitata" (red).
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