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Il 2 giugno a Trieste (Il Piccolo 03 giu)

di MATTEO UNTERWEGER

La solidarietà manifestata da tutto il popolo italiano verso le vittime del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, come esempio di «coesione e generosità». Questo il richiamo iniziale racchiuso nella lettera inviata a tutti i prefetti d’Italia dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per la 63.a Festa della Repubblica. Ad aprire ieri la cerimonia ufficiale del 2 giugno, anche in piazza Unità a Trieste, sono state – dopo i tradizionali onori ai gonfaloni – proprio le parole del Presidente, lette dal Commissario del governo per il Friuli Venezia Giulia e prefetto di Trieste, Giovanni Balsamo.

Nella missiva, Napolitano ha voluto sottolineare quindi quell’unità dimostrata dal Paese per rispondere al dramma andato a funestare la popolazione abruzzese. A ciò, ha voluto aggiungere altre considerazioni, invitando tutti a usare ancora «coesione e generosità» per fronteggiare il difficile momento economico, chiedendo poi agli stessi prefetti di lavorare per prevenire situazioni che possano innescare «tensione sociale». Infine, una riflessione sul mondo delle imprese, che va aiutato facilitando i rapporti con le istituzioni. Un monito per lo snellimento burocratico che ha trovato piena corrispondenza nel successivo discorso del prefetto Giovanni Balsamo, il quale prima di tutto aveva chiesto alla piazza un minuto di silenzio in memoria dei caduti in nome del bene della Repubblica. Balsamo ha sottolineato inoltre l’importanza dei fondamenti comunitari «per la sicurezza e la qualità della vita», per chiudere ricordando lo spirito di «unitarietà e indivisibilità dell’Italia». A quel punto, le centinaia di per
sone presenti in piazza Unità, soprattutto uomini e donne di una certa età ma anche giovani, hanno tradotto la loro emozione in un convinto applauso. E battiti di mani in serie si sono susseguiti al momento della consegna delle onorificenze al Merito. Il titolo di cavaliere è stato assegnato a Donato Bellofatto, Maurizio Bucci, Mauro Depetroni, Luigi Formentin, Claudia Gergolet, Giovanna Hrovatin, Pietro Relli, Maurizio Salce, Claudio Tommasi e Renato Tonut. Sono stati insigniti del titolo di ufficiale, poi: Nereo Ancona, Giancarlo Carlovatti, Fabio Forti e Gianfranco Masia. Nominati commendatore Franco Bloccari e Marino Ursini Bissi. Titolo di grande ufficiale a Giorgio Tomasetti e, infine, quello di commendatore dell’ordine equestre di San Sepolcro di Gerusalemme ad Attilio Marangon.

A fine cerimonia, il tradizionale ammainabandiera (l’alzabandiera era stato effettuato invece alle 9 del mattino), l’Inno di Mameli e l’uscita dei gonfaloni. Il tratto delle Rive davanti a piazza Unità è stato riaperto alla circolazione veicolare qualche minuto prima delle 19.30, orario previsto inizialmente, mentre la banda del Corpo militare della Croce militare ha continuato a intrattenere le autorità.

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