Questa è una storia di grandi sportivi di Fiume. Grazie al sito web Campioni nella memoria e ai documenti dell’Archivio di Arolsen (Germania), diffusi da poco tempo, si può ricostruire una vicenda tormentata di una famiglia di grandi calciatori fiumani.
Claudio Paulinich, nasce a Fiume, sotto la Reggenza italiana del Carnaro, il giorno 11 aprile del 1920. Cresce in una famiglia di calciatori di alto livello: oltre al padre Arpad e al fratello Ottorino, anche gli zii Zeffirino, Ladislao e Stefano sono abili giocatori di calcio. Claudio inizia a tirar calci al pallone verso la fine degli anni ’30 in una squadra locale, dimostrando subito le sue qualità di mediano destro potente, dotato di una discreta forza fisica.
Nel 1941 è chiamato ad assolvere gli obblighi di leva del Regno d’Italia. Viene arruolato nel reggimento di artiglieria di montagna ad Aversa (CE). Con l’armistizio del 1943 e il conseguente sbandamento delle forze militari italiane Claudio ritorna a Fiume e, nel 1944, sposa Eleonora Staraz. Al rientro in città la sua presenza viene registrata dalla Organizzazione Todt (ente nazista di costruzioni, la denominazione deriva dal fondatore Fritz Todt, ministro tedesco). Quindi è costretto a lavorare per i tedeschi nella fortificazione del litorale quarnerino. Continua l’attività di calciatore e fa parte dell’undici fiumano che partecipa alla Coppa “Deutscher Berater” (Consulente tedesco). Si ricorda che Fiume è inserita nella Zona d’operazioni del Litorale adriatico, o OZAK (acronimo di Operationszone Adriatisches Küstenland) del Terzo Reich, dal settembre 1943 fino al 3 maggio 1945 quando entrano in città i titini.
Dal sito Campioni nella memoria si sa che il 15 novembre 1944, circa un mese dopo la nascita dell’unica figlia Luciana, Claudio insieme al fratello Ottorino viene fermato dai nazifascisti. I motivi dell’arresto non sono chiari. Si dice in seguito a un presunto atto di sabotaggio verificatosi nel corso dei lavori della Todt a Sussak (presso Fiume), oppure più semplicemente perché sembra che i due fratelli simpatizzassero per i partigiani. Il 16 novembre 1944 Claudio viene deportato da Trieste nel lager di Dachau e registrato, il 18 novembre, con il numero di matricola 128.266. Qui è sottoposto ad un duro lavoro per sei mesi. Il campo di concentramento viene liberato dagli americani il 29 aprile del 1945, due giorni prima il generale nazista Heinrich Himmler aveva costretto 7.000 ebrei ad iniziare la “marcia della morte” verso Gmund. Claudio Paulinich si salva e ritorna a casa nel giugno del 1945.
Il calcio lo aiuta a cancellare i brutti momenti vissuti nel lager, riprende a giocare e nella primavera del 1946 decide con la sua famiglia di abbandonare Fiume e di trasferirsi a Cremona. Molto probabilmente i Paulinich transitano per il Centro raccolta profughi di Trieste e per il Centro smistamento profughi di Udine, come succedeva a molti esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Esercitano il diritto d’opzione per la cittadinanza italiana, a Cremona, il 3 settembre 1948. Nella città lombarda abitano, nel 1954, in via Dante 54, presso Antonioli e in via Fratelli Dattero 10. È segnalato un loro passaggio al Campo profughi di Cremona (“P.B. Camp Care Cremona Italy” – Arolsen Archives), anche se tale struttura era dedicata al rientro degli ebrei sopravvissuti nei Campi di concentramento nazisti. Oggi l’area è detta Parco dei Monasteri, che dal 1946 al 1948 ha ospitato un Displaced Persons Camp (Camp IT82 – Campo per rifugiati).
Una parte della famiglia Paulinich ha tutti i documenti per emigrare a Agadir, in Marocco, nel 1950, partendo dal porto di Bagnoli (NA), secondo gli atti dell’Archivio di Arolsen. Col capofamiglia Arpad, “ajusteur mecanicien” (montatore meccanico), se ne possono andare pure la moglie Giulia e la figlia Marina, sorella di Claudio, dopo aver fatto domanda di assistenza all’Intenational Refugee Organization (IRO). Per detta pratica hanno ricevuto il sostegno del Comitato Provinciale di Cremona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD). Il documento relativo è firmato il 2 ottobre 1949 da parte del presidente del sodalizio, il ragioniere Mario de Vidovich (Archivio di Arolsen). Nel medesimo archivio si trova la domanda di assistenza IRO del Comitato Provinciale di Cremona dell’Associazione Nazionale per la Venezia Giulia e Zara (primitiva denominazione dell’ANVGD) per Arpad Paulinich, di Fiume, datata 4 agosto 1949 con firma autografa del richiedente.
Claudio – come si legge nel sito Campioni nella memoria – raggiunge un accordo con la Cremonese (che militava in serie B), ma il lavoro non gli permette di proseguire la carriera calcistica, che continuerà negli anni successivi nei campionati dilettantistici. Claudio Paulinich, affetto da un male incurabile, si spegne a Cremona il 30 agosto del 1991.
Cenni di riferimento
– Claudio Paulinich, dal sito web www.campioninellamemoria.it
– Documenti su Arpad e Claudio Paulinich, di Fiume. Archivi di Arolsen (Germania).
– DP Camp Cremona, dal sito web www.dpcampcremona.it
Ringraziamenti – Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di Arolsen e dei siti web menzionati, si ringraziano l’architetto Franco Pischiutti (ANVGD di Udine), il geometra Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo) e Miljenko Smokvina, di Fiume/Rijeka (Croazia) per la collaborazione alla ricerca.
Note – Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Igor Mandich (ANVGD di Genova), Sergio Satti (ANVGD di Udine) e il professore Enrico Modotti. Copertina: Documento per l’emigrazione di Arpad Paulinich rilasciato dal Comitato Provinciale di Cremona dell’ANVGD (Archivio di Arolsen).
Ricerche per il blog presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/
Fonte: Varutti Elio3 – 09/12/2022