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Il centro di Zara (Il Piccolo 29 dic)

LETTERE

È già la terza volta (17 dicembre scorso) che, nel volger di un paio d’anni, viene prodotto sul nostro quotidiano, nella pagina riservata a ”Istria-Quarnero-Dalmazia” uno scorcio panoramico con la didascalia ”centro di Zara”.

Io, però, in questa immagine non ravviso la città di Zara o quantomeno il suo centro. Il suddetto scorcio può, forse, rappresentare, per la chiesa che vi campeggia, una frazione di Zara dal nome Borgo Erizzo, località caratterizzata dall’uso di un dialetto albanese tramandatosi da padre in figlio.

Il centro di Zara è, invece, molto più imponente; con la cattedrale di Santa Anastasia con il suo bianco e maestoso campanile, il museo nell’ex chiesa di San Donato, l’Arcivescovado nonché l’adiacente Calle Larga (il corso degli zaratini).

Ciò detto, faccio notare che queste mie righe non sono state scritte con l’intenzione di sindacare qualcuno, bensì per mettere in maggior luce, diciamo così, l’incancellabile ricordo unito a una inesauribile nostalgia della mia amata e perduta città.

Antonio Massaria

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