Che si tratti Magazzino 18 oppure di Esodo, il messaggio di Simone Cristicchi arriva sempre efficace, crudo, potente e struggente. Quando calca la scena per rappresentare le opere di teatro civile che ha dedicato alle tragedie del confine orientale italiano, l’attore e cantautore romano continua a riscuotere successo, a diffondere conoscenza e a smuovere le coscienze. L’edizione del decennale di Magazzino 18 portata nei teatri all’inizio del 2023 è stata un successo: oltre alle date triestine d’esordio sempre con il tutto esaurito, ricordiamo in particolare le due rappresentazioni di Bergamo promosse dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia come contributo al Giorno del Ricordo nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono assieme Capitale italiana della cultura.
Nell’intenso calendario di eventi che Cristicchi continua a portare avanti, Esodo è stato rappresentato lunedì 4 settembre a Pescara nell’ambito della Settimana Dannunziana, un evento promosso dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Pescara che si conferma di anno in anno un appuntamento culturale di spessore. Aspettando … (l’)esodo era il titolo della prolusione allo spettacolo che è stata organizzata dal Comitato provinciale di Pescara dell’Anvgd, al fine di fornire al pubblico ulteriori informazioni di storia giuliano-dalmata, con particolare riferimento agli antefatti di quel che il pubblico dell’Aurum avrebbe sentito raccontare di lì a poco.
La professoressa Donatella Bracali (presidente Anvgd Pescara) ha introdotto e coordinato la breve conferenza presentando anche le varie sfaccettature di Cristicchi, cantante, attore ed artista a tutto tondo, senza dimenticare di accennare al profondo rapporto di Gabriele d’Annunzio con l’italianità dell’Adriatico orientale. Partendo da tale riferimento è quindi intervenuto Lorenzo Salimbeni (responsabile comunicazione Anvgd), il quale ha ricordato che nella Carta del Carnaro il Comandante di Fiume postulava che l’appartenenza della “città olocausta” all’Italia era cosa nota già a Dante Alighieri. Il sommo poeta, infatti, tanto nel De vulgari eloquentia quanto nella Divina Commedia fa riferimenti a Istria, Fiume e Dalmazia come appartenenti all’ecumene culturale, linguistica e storica italiana, pur in assenza di unità statuale: sarebbe stato merito della Repubblica di Venezia aver tenuto coeso l’Adriatico orientale col resto della penisola italica.
È poi sceso nel dettaglio della Dalmazia Carlo Cetteo Cipriani (Società Dalmata di Storia Patria), che ha ricordato la profondità del legame tra l’Abruzzo e la prospicente costa dalmata, come si evince non solo nell’azione politica dannunziana, ma anche nella produzione letteraria del Vate. Il colonnello Cipriani ha quindi presentato una carrellata di immagini attraverso cui ha compiuto un rapido ma esaustivo excursus di storia della Dalmazia, dalla dominazione romana all’esodo da Zara devastata dai bombardamenti nella fase finale della Seconda guerra mondiale, passando per i secoli di dominazione della Serenissima.
Pochi minuti dopo la scena sarebbe stata tutta per Cristicchi ed il suo lento incedere con la valigia dell’esule.