Intervista al Sindaco di Trieste di GABRIELLA ZIANI
È un segreto di cui tutti parlano, bene o male, si narra (e non viene smentito) che una quarantina di copie del dischetto circolino ormai in città, che siano in mano agli stessi costruttori, nonostante l’esposto in Procura del Comune contro i Verdi che hanno ufficialmente diffuso i contenuti del nuovo documento urbanistico. Così alla fine anche il sindaco Dipiazza accetta di parlare in modo più diffuso del Piano regolatore che andrà in Consiglio comunale dal 20 luglio in poi, e punto su punto rispetto alle contestazioni di cui è fatto oggetto. «Però non su ogni cosa, il piano formalmente è sempre secretato» avverte.
Anche il Demanio secreta tutto. Ma non si tratta di beni pubblici?
Col Demanio proprio l’altra mattina ho avuto un incontro, abbiamo steso una bozza di protocollo che riguarda parecchi dei 156 siti demaniali della città, che cambieranno destinazione d’uso. Se sarà accolto, il protocollo con le variazioni entrerà a far parte di questo nuovo piano regolatore. L’operazione dovrà concludersi nel tempo fra l’adozione del Prg e la sua definitiva approvazione.
Quali sono i siti in discussione?
Non si può dire. Ma uno è il l’ex Campo profughi di Padriciano. Forse resterà a destinazione artigianale com’è oggi. Perché nella trattativa col Demanio è entrato un elemento nuovo: l’ex Campo profughi andrà alla Provincia. La Provincia in cambio cederà al Demanio tre caserme che ha in proprietà.
Dunque la struttura esce dalle cosiddette «zone omogenee 01», come la Fiera e il Burlo, non si faranno più residenze, alberghi, strutture direzionali, commercio, musei e tutto quello che la sigla adesso consente?
Proprietà della Provincia. Alla quale dirò: che cosa vuoi fare del Campo profughi? Quello che vuole fare io scrivo nel Piano regolatore. E anche questa operazione deve completarsi tra adozione e approvazione del documento.
Veramente l’altopiano dice che in base agli accordi sottoscritti si sarebbe dovuto restituirla al territorio come compensazione per le aree del Sincrotrone.
Ma per piacere. Parliamo di vent’anni fa. Allora non riuscirono a mettersi d’accordo fra di loro, in Carso, e così hanno perso tutti i soldi, ecco la verità. Io però non c’entro, mi pare che non ero neanche nato allora…
Ora la secretazione, in fase di elaborazione il silenzio. L’opposizione lamenta che non sono stati sentiti né cittadini, né professionisti, mentre adesso il sindaco di Udine, Furio Honsell, starebbe per avviare molte consultazioni prima di predisporre le linee del suo piano.
Ma appunto: Honsell sta predisponendo le linee generali. E poi, ma dài, il presidente di Altipiano Est per tutti questi anni ogni giorno mi ha detto ”basta edificare in Carso”, adesso che non edifichiamo brontola perché ”no, non va bene, è stata tolta edificabilità”».
In effetti il Carso dice che nessuno potrà più farsi la casetta per i figli.
Insomma, i vecchi piani davano una proiezione di abitanti a 650 mila, quello vigente parla di 270 mila, noi lo portiamo a 240 mila, 30 mila abitanti in meno. Abbiamo compresso l’edificabilità, i numeri precedenti servivano solo a favorire i costruttori.
Dica perché non si è mai consultato con nessuno.
Ma non è meglio lavorare su un documento preconfezionato, che il sindaco-assessore all’Urbanistica ha fatto con gli uffici, e su cui poi i cittadini tra il 1.o settembre e il 15 ottobre potranno esprimere le osservazioni? Condivisione, dicono, ma condivisione di che cosa, poi? Qui si fa solo politica, abbiamo mai sentito dall’opposizione osservazioni di merito? No. Mi hanno solo detto che metto le mani sulla città.
Ancora sul Carso: lamentele perché non sono previste attività artigianali, si teme il dormitorio.
Il piano precedente, varato 12 anni fa, nel 1997, prevedeva le zone artigianali: di tutte, neanche una è stata mai realizzata. Si vede che nessuno le ha trovate interessanti, che l’investimento non era giudicato conveniente.
Padriciano, la zona turistica che par venduta a buon prezzo alla vigilia dell’approvazione del Prg. Due consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione, chiedono la consulenza dell’avvocatura per tutelarsi nel voto, temono si tratti di speculazione.
Il sindaco ha solo individuato una zona non boscata. Accidenti, qui sembra che siamo fuori dal mondo. Ad Asolo i Benetton hanno creato un enorme campo da golf, e quello va bene? Qui ce n’era uno a nove buche ed è dovuto arrivare il sindaco Dipiazza per raddoppiarle a 18. Allora io ho detto: individuiamo un posto dove l’austriaco che viene a giocare a golf possa trovare un appartamento, un borgo, qualcosa. È un’idea. Se piacerà ai rappresentanti del popolo che sono i consiglieri ci sarà, viceversa sarà cassata. Si vede che per loro il discorso turistico è meno importante. E Rozzol Melara? Forse erano in vacanza a Saint Tropez mentre si costruiva quella bellezza.
Vi si oppone che la possibilità di intervenire su molte case con il solo permesso di costruire (licenza edilizia) entro i 5000 metri cubi di edificazione moltiplicherà di fatto il cemento.
Non è vero affatto. La norma riguarda tutte le zone già edificate, dove è il Piano urbanistico regionale, cui bisogna attenersi, a prevedere questa modalità. Il piano in vigore invece obbligava al piano particolareggiato, uno strumento con cui si possono proporre cubature ben maggiori, fino a raddoppiarle. Prima, non ora, si raddoppiavano gli indici di edificabilità. Un regalo ai costruttori.
A questo si riferisce il capitolo che descrive quasi tutte le zone della città più edificate rispetto ai limiti?
Esatto. Chiedere il piano particolareggiato era un di più.
Sta dicendo che Piano regolatore di Illy era fuori dalla legge?
Diciamo che era «borderline». Anomalo, diciamo così.
E in Costiera? Lei è persuaso che non cementifica sommare il vostro permesso di ampliamenti del 10% col 35% del prossimo piano casa regionale? In tutto fa il 45% di costruzione in più, cioé mezza casa in più per ciascuno.
Ma non cambia nulla, via. Se una famiglia vuole mantenere vicino un figlio, una nuora, i loro futuri figli, perché non può ampliare le stanze?
Vi si dice che sarà un privilegio dei ricchi con villa in Costiera, che per figli e nuore del Carso non sarà altrettanto.
Non è vero neanche questo. Proibizione di costruire c’è solo nelle zone Sic di protezione ambientale.
Anche esponenti della sua maggioranza esprimono alcune perplessità.
E allora? Una maggioranza è fatta pure di idee diverse. Io sostengo che il sindaco dice la cosa giusta.
In questo Piano regolatore non è citato per niente il «Piano colore» che preserva le tinteggiature di tradizione storica alle facciate del centro, nel precedente piano costituiva un allegato a sè. Sparisce la tutela?
Farà parte del nuovo piano particolareggiato del centro storico che abbiamo ancora in elaborazione. Quel «Piano colore» poi era francamente un po’ troppo restrittivo. Anche sui vincoli relativi ai materiali. Come si possono imporre solo serramenti di legno?
Ma in Carso avete dato parametri di costruzione rigidissimi quanto a tutela delle tipologie architettoniche.
In Carso sì. Del resto mi pare anche giusto mantenerle.
Col nuovo piano cambierà dunque il centro storico di Trieste?
Sì, ci saranno dei cambiamenti. Ma non si possono dire. È secretato questo Piano regolatore, tanto più quello ancora in scrittura.
Perché per il Parco del mare, intervento di grande entità, avete consentito il semplice permesso di costruire?
Una scelta politica.
In che senso?
Il piano particolareggiato ha il solo senso di far realizzare al privato delle opere di urbanizzazione in cambio della sua occupazione del suolo. Siccome qui i soldi della costruzione li mette l’ente pubblico, non era il caso di far fare anche il piano, avrebbe solo comportato un percorso amministrativo più lungo.
Avendo eliminato tanti piani particolareggiati il Comune non incasserà più gli oneri di urbanizzazione dai privati?
Falso. Non si pagheranno più in opere pubbliche, ma in denaro per intero.
Perché avete conservato edificabile un’area a Contovello? Si dice che la strada sia pericolante.
Ma se c’è un piano approvato già un anno e mezzo fa! Non possiamo annullare piani già approvati, finiamo in cause, se boccio un piano approvato il proprietario va diritto al Tar.
E come mai in un anno e mezzo non si è ancora costruito niente?
Le pratiche sono lunghissime. L’altro giorno abbiamo portato in aula un piano particolareggiato del 2002.
L’opposizione chiede l’avvocato anche contestando interventi su zone per le quali il consiglio comunale non aveva votato direttive.
Quando si interviene sul piano regolatore generale tutto il perimetro comunale può essere modificato, c’è obbligo di disciplinare tutto, per le zone su cui il consiglio comunale ha dato direttive si seguono quelle.
Perché avete eliminato molte zonizzazioni? Il piano in vigore è molto più specifico nell’individuarle.
Noi facciamo riferimento al Piano urbanistico regionale, seppure vecchio di 30 anni è tuttora valido. Anomale erano le precedenti diciture. Le zone ora sono state accorpate correttamente.
Porto vecchio: impedita la creazione di strade secondo il codice della strada.
Che cosa devo dire? Ci metteremo pupazzi, non so. Quello è un vincolo dato dalla Soprintendenza, quando sarà il momento ne discuteremo per trovare una soluzione. Finora con la Soprintendenza abbiamo sempre risolto bene ogni problema.
Qualcuno commenta che avete fatto poco su viabilità e traffico.
No, non è vero. Basta vedere il piano del traffico realizzato a San Vito, e sulle Rive. Che cosa manca? Qualche corsia preferenziale per gli autobus, ma a Trieste chi sta più di 5 minuti in fila? È un paradiso questa città, per il traffico.
Qual è al di là delle riduzioni la linea di sviluppo indicata?
Sviluppo? L’edificazione selvaggia anche dei polmoni verdi fra le case in città fatta da Illy? Che sviluppo? Nella vita le parole pesano poco, servono i fatti. La città era stata allargata in maniera anomala, basta vedere quanto di sfitto abbiamo nel centro.
E come ritiene di incentivare l’occupazione di questi appartamenti?
Non aprendo la possibilità di costruirne di nuovi.
Pensa di approvare il Piano regolatore con l’accordo finale del centrosinistra all’opposizione?
Non esistono possibilità di accordo con l’opposizione. Finora ha fatto solo azioni politiche. Mi risulta che i presidenti della circoscrizioni dell’altipiano avevano trovato il piano buono, poi hanno avuto indicazione politica di bocciarlo. Non ho ancora sentito una proposta alternativa. Non vedo alcun punto d’incontro. Invece nel 1997 (mi sono letto a fondo i verbali) il piano regolatore fu frutto proprio di un accordo: bel disastro il risultato dell’inciucio. Basta vedere a Barcola e in Costiera e altrove quanto è stato costruito, se non si ha il prosciutto sugli occhi.