E’ quasi completa la raccolta di dati e di nomi sugli uomini che hanno reso illustre la terra di Dalmazia, a partire dai tempi di Diocleziano e del primo re di Dalmazia Marcellino, che nel 461 d.C. fonda la Nazione dalmata, nata dalla fusione tra le varie tribù illiriche e i legionari e i coloni romani, con una certa presenza minoritaria ma non trascurabile della cultura e del commercio degli antichi greci.
In seguito la Nazione dalmata viene restaurata dai Veneziani e formata da popolazioni illiriche, romane e greche sopravvissute alle invasioni avare e slave e da nuove tribù croate, serbe, morlacche (provenenti dalla Dacia romena), montenegrine ed altre ancora, che danno vita ad uno stato formatosi per difendersi dalle invasioni islamiche guidate dai Turchi. Infine esiste la componente italiana, che continua a prosperare in esilio, ma anche in Dalmazia.
Gli uomini illustri della Nazione dalmata, nella prima e nella seconda versione, risultano essere finora presenti con 2.500 nominativi con qualcosa come 40.000 dati, raccolti dalla dott. Daria Garbin e dal nostro Direttore.
Secondo un calcolo statistico, quando si gestisce un numero così imponente di dati vi è la probabilità del 10% di errori (nel caso 4.000!) anche perché gli elementi vengono desunti da libri e documenti diversi che contengono sempre, anche quando sono accurati, un certo numero di errori, al quale va aggiunto un altro numero di sbagli che l'impegno degli autori non rende evitabili. Si è pensato così di utilizzare un modo nuovo per ridurre
drasticamente il numero degli errori, ma anche per evitare omissioni che sono in questi casi molto comuni. Si è deciso di pubblicare on line l'intero testo del libro per consentire di interagire via internet a tutti quanti hanno critiche, correzioni, osservazioni o aggiunte da fare. Eviteremo così di sentirci a libro stampato: "Ma se fossi stato consultato prima
Tutte le aggiunte e correzioni possono essere fatte comodamente da casa propria con il proprio computer nel prossimo mese, in modo da consentire poi, a fine anno, l'edizione cartacea del libro, che dovrebbe contenere quindi un numero bassissimo di errori e di omissioni.
Per rendere, però, ancora più interessante e moderno il Raduno di Trieste, verrà installata nel Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata una postazione internet che consentirà, con l'aiuto di un addetto che ha una specifica preparazione in materia, a tutti i radunisti, ma anche ai curiosi e studiosi di passaggio, di farsi digitare uno o più dei 2.500 nominativi, leggere su di un grande schermo, che sarà a disposizione di tutti, quanto è stato scritto sulle singole personalità dalmate, farsi stampare il testo e proporre direttamente alla signorina di turno i cambiamenti da effettuare. Un giochino che interesserà anche quella parte di radunisti con i capelli bianchi che non hanno dimestichezza, quando non abbiano un vero e proprio rigetto, con questa nuova e irrinunciabile forma di comunicazione: potranno dunque giocare con internet e contemporaneamente dare un contributo al libro che sarà molto apprezzato.
Tra i 2500 nominativi, destina ti a diventare almeno 3000, v sono coloro che in Dalmazia hanno ottenuto il titolo di Cavaliere di San Marco, o ch< hanno governato la nostra terr< per conto di Venezia, gli autor incredibilmente numerosi < prolifici, che hanno scritto li bri, saggi e trattati in lingue italiana o latina, coloro che hanno dato significativi contributi nelle guerre veneziane contro i Turchi o che, combattenti irredenti, hanno dato la vita o si sono resi protagonisti di atti di valore nel Regio esercito italiano nel primo e nel secondo conflitto mondiale, ma soprattutto il consistente numero di scienziati, inventori, artisti, pittori, architetti, scultori, filosofi, imprenditori, letterati e sportivi che in questi 1548 anni di vita della Nazione dalmata hanno dato alla cultura universale, a quella europea ed a quella italiana un contributo finora sottovalutato e spesso ignorato. Come abbiamo già detto, la Nazione dalmata, come la Svizzera o il Belgio, è formata da almeno due grandi componenti: quella illirico-romana, latino-veneta e italiana, ma anche da quella croata, serba, morlacca e montenegrina che ha dato a sua volta un grande contributo alla nascita delle culture di questi popoli. Per ragioni di competenza e non certo per discriminare qualcuno, il Dizionario degli uomini illustri riguarda solo la componente latino-italiana ma non vuole per questo né sminuire né tanto meno negare il contributo della componente slava, anche perché gli studiosi slavi hanno già elaborato testi in materia di notevole valore scientifico.