Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha attaccato il film sloveno “Trieste è nostra” affermando che rischia di «riaprire le ferite della storia». «Sono francamente stupefatto per la decisione dell’Accademia slovena per la cinematografia di finanziare il film e per la decisione della tv di Stato di diffonderlo», ha affermato in una nota il titolare della Farnesina.
«Tra qualche giorno celebriamo il ventennale della caduta del muro di Berlino e nessuno dovrebbe permettersi di scherzare sul sangue e sul dolore che l’Europa ha drammaticamente conosciuto”, ha dichiarato Frattini. «Rievocando quanto i cittadini dalmati e istriani hanno subito e sofferto per le orribili azioni delle bande del dittatore jugoslavo», ha osservato il ministro degli Esteri, «il film versa nuovo sale sulle ferite che dovremo tutti contribuire a far chiudere piuttosto che riaprire».
Il film “Trst je nas” è una fiction di produzione slovena di soli 27 minuti che rievoca il periodo della guerra di liberazione jugoslava.
Il cortometraggio verrà proiettato in anteprima venerdì 6 novembre alle 20 alla Casa di cultura Srecko Kosovel a Sesana. «È un film che non ha nulla a che fare con la politica – ha dichiarato David Tercon, responsabile delle attività culturali di Casa Kosovel – si tratta di una parodia che prende in giro anche gli stessi partigiani. Si svolge ai giorni nostri e inscena la stranezza di un gruppo di adulti che fa giochi di guerra».
«Figuriamoci se vuole suggerire nuove rivendicazioni su Trieste. Al contrario – ha affermato ancora Tercon – è la storia di un uomo isolato che vive fuori dal tempo, che ha problemi con la moglie, con la figlia, con la polizia, con il passato. Se c’è un insegnamento che si può trarre è quello della necessità di avere un giusto rapporto con il passato e di trasmettere corretti insegnamenti storici ai figli».