Amici,
abbiamo vissuto alcune intense giornate in questo mese (ottobre), in particolare per l’incontro con gli amici dalmati al loro raduno di Bellaria e la grande e toccante cerimonia in San Giusto a Trieste per la beatificazione di don Francesco Bonifacio.
Mentre il dialogo con gli amici del Libero Comune di Pola si è progressivamente affievolito dopo la loro scelta di lasciare la Federazione e non proseguire un percorso insieme, ci sentiamo sempre più vicini sia con la Comunità Istriane, l’ANVGD, che con i Dalmati per le scelte federali e per i loro vivacissimi e molto frequentati raduni, dove aleggia sempre un collegamento ideale con l’altra sponda dell’Adriatico ed un’assidua attenzione alle comunità della minoranza italiana nelle terre perdute. Su questi temi abbiamo parlato e discusso a Bellaria il 27-28 settembre u.s. nell’ambito dell’ultimo raduno Dalmata.
ben altro peso e significato ha rappresentato la celebrazione del 4 ottobre scorso a Trieste in San Giusto per la canonizzazione del beato martire don Francesco Bonfiacio, che, nativo, di Pirano, nel 1946 ha dato la vita per la fede di fronte alla barbara prepotenza dei soldati titini. Ciò è avvenuto dopo una lunga e approfondita ricerca ed una scrupolosa procedura da parte del postulatore della Causa.
Da parte nostra nel mese di settembre abbiamo raccolto ed inviato a tutti i vescovi italiani, croati e sloveni dell’area interessata ed al Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone una documentazione di tanti sacerdoti, seminaristi e fedeli che hanno dato la vita per motivi di fede quando il regime comunista di Tito ha occupato le nostre terre. Riteniamo che don Bonifacio debba essere il primo di tanti che debbano trovare riconoscimento di un eroico sacrificio, come esempio di vita per tutti noi.
Questo pensiero e ricordo sarà occasione ancor più forte di convinta preghiera per tutti i nostri morti, nella celebrazione del prossimo 2 novembre dove, come ormai ogni anno, ricorderemo tutti i cari defunti con la Santa Messa nella cripta di Cosala.
Ci sentiremo quindi tutti uniti spiritualmente –presenti e lontani- nell’occasione, anche in prossimità della celebrazione del 4 novembre per ricordare i caduti della prima guerra mondiale, nel 90° anniversario dell’annessione all’Italia delle nostre terre, già da secoli di lingua, cultura e tradizioni italiche.
Guido Brazzoduro
Sindaco del Libero Comune di Fiume in Esilio