FIUME Sembra essere giunta finalmente all’epilogo la telenovela giudiziaria sviluppatasi intorno alla «Galeb», già nave scuola della defunta Marina militare jugoslava ed ex panfilo di Tito. I giudici dell’Alta corte del Tribunale commerciale della Croazia ha chiuso la vertenza sulla proprietà di quello che è ormai poco più di un relitto, convalidando la sentenza emessa in prima istanza dalla magistratura fiumana e confermando così il diritto dell’amministrazione cittadina di Fiume di iscriversi a registro come nuovo proprietario della «Galeb». Si conclude così una controversia nella quale l’armatore greco-statunitense John Paul Papanicolau ha tentato in ogni modo di impedire la vendita all’asta della nave, da lui acquistata anni addietro con l’intento dichiarato di farne un panfilo di lusso. Proprio per questo il «Galeb» era stata trainata nel cantiere di riparazioni fiumano Viktor Lenac, dove è rimasta ormeggiata da più di quattro anni, in stato di totale abbandono.
Nella primavera scorsa, dopo che il preposto ministero aveva attribuito alla nave lo status di patrimonio storico-culturale, il «Galeb» era stata battuta all’asta e assegnata alla città di Fiume in qualità di unico offerente e in cambio di un versamento di 150 mila dollari. Poi, però, le casse cittadine avevano dovuto stanziare altri 70 mila euro per tappare le falle e prevenire il rischio di un affondamento. A bordo erano rimasti solo due marittimi incaricati della custodia, ma privi di mezzi (e di stipendio), mentre il debito accumulato nei confronti del cantiere fiumano a titolo di tassa d’ormeggio mesi fa era salito a oltre mezzo milione di dollari. Come che sia, l’odissea del «Galeb», cominciata praticamente con il decesso dell’ex Jugoslavia mentre la nave si trovava stazionata nelle Bocche di Cattaro, ora dovrebbe essersi finalmente conclusa. Dati i suoi trascorsi, la città di Fiume intende farne un museo galleggiante. Il che comporterà altri stanziamenti, certamente non trascurabili visto lo stato in cui versa l’ex bananiera italiana (della serie Ramb, trasformata nell’immediato dopoguerra nel cantiere Scoglio Olivi di Pola e adattata alle esigenze della Marina jugoslava e del suo comandante in capo) è ormai estremamente precario.
Aggredito in ogni dove dalla ruggine e inclinato di una decina di gradi sulla dritta, mesi fa lo scafo aveva rischiato di affondare nella baia di Martinscica, mentre era all’ormeggio a una banchina secondaria del Lenac. Se non ci saranno nuove complicazioni giudiziarie, tra una decina di giorni la “Galeb” dovrebbe essere assegnata formalmente al nuovo proprietario, ossia alla città di Fiume. Poi la nave verrà presa in cura dalle maestranze del Viktor Lenac. Tanto per cominciare, nell’adiacente bacino galleggiante si provvederà a un dettagliato esame della carena e di tutto il resto, per stabilire innanzitutto l’entità degli interventi necessari. (f.r.)