Si è spento l’altra sera, alla soglia degli 87 anni, il comm. Antonio («Tonci») Cepich, storico presidente del Comitato di Brescia dell’Associazione nazionaleVenezia Giulia e Dalmazia, le cui sorti resse per oltre mezzo secolo. Cepich era nato a Zara, nella Dalmazia oggi croata, il 31 dicembre1920, in quella che era da poco diventata città italiana, dopo la
Grande Guerra, e che sarebbe passata sotto la sovranità jugoslava, dopo le drammatiche fasi conclusive del Secondo conflitto mondiale, quando l’ Italia fu costretta a cedere al maresciallo Tito gran parte dell’ Istria, di Fiume e dei territori dalmati.
Cepich era dunque un esule, ma un esule «speciale», sia per la sua storia personale, sia per il contributo straordinario offerto alla causa della diaspora giuliano-dalmata.
Nell’estate del 1945, il giovane ufficiale dei Bersaglieri Antonio Cepich giunse a Brescia di ritorno dai campi di prigionia in
Germania, dove scontò il suo rifiuto di indossare la divisa della Rsi. I dalmati furono le avanguardie dell’esodo biblico dei 350.000 italiani in fuga dal terrore scatenato dai partigiani titini dopo la capitolazione del Terzo Reich. E a lui, la Prefettura e la Diocesi di
Brescia chiesero di organizzare i primi campi profughi in città e provincia. Compito che assolse con grande impegno ed efficacia, e che in seguito continuò per cinque decenni come presidente dell’Anvgd bresciana, spendendosi per aiutare gli esuli che a ondate arrivavano o transitavano per Brescia, a trovare casa e lavoro. «Tonci» era un uomo retto ed equilibrato, con un’ampia visione delle dinamiche storiche che portarono al dramma delle foibe e dell’esodo. Nel 2004 il sindaco Corsini gli conferì la Vittoria Alata a riconoscimento della sua gloriosa attività al servizio degli esuli e della stessa città. I funerali si svolgeranno domani, martedì, alle ore 10.30 nella Chiesa della Volta.
Valerio Di Donato