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Il Giorno del Ricordo a Buenos Aires – 17feb16

 

Moltissimo caldo, eppure il ricordo rispettoso per i nostri Martiri delle Foibe nel Giorno del Ricordo, non fece esitare i nostri giuliani, che anche quest’anno ed assistettero alla S. Messa. Questo si lesse: Quest’anno abbiamo preparato un piccolo riassunto, concernente la tragedia delle Foibe, ed essendo questo il motivo per il quale ci riuniamo tutti gli anni in questo Posto Sacro.

Quasi sempre abbiamo espresso, alludendo a coloro che morirono negli abissi,come persone civili, però a loro bisogna aggiungere: i carabinieri,  soldati italiani e tedeschi. Ora sono tutti insieme nelle profondità. Cosa hanno avuto in comune? La morte! Come hanno calcolato la quantità dei cadaveri nelle differenti Foibe? Censendo così: quattro cadaveri per metro cubo! Che tristezza, vero? Vi chiederete , se un giorno potranno ricuperare quelle salme, quelle povere ossa? Si crede impossibile! Perché in quelle profondità, le acque sono correnti fortissime che travolgono e trascinano con sé, tutto quello che trovano al loro passo.

La seconda difficoltà? I detriti che furono gettati nelle profondità: cucine militari, bombe inesplose, prodotti chimici ed infiammabili, lo fecero per evitare il fetido odore che per vari mesi invasero le campagne vicine. Nel 1945, il battaglione inglese 18 FMAS,  lo fecero con  grandi brenne,dopo vari tentativi per ricuperare alcune salme, riuscirono  a sollevare alcuni cadaveri recenti che formarono una specie di grappolo, essendo ancora legati fra di loro con lo spago o filo di ferro con cui furono gettati nelle viscere di quelle montagne. Qui, si fermarono le ricerche per essere pericolose

Si considera che nel Carso, ci siano circa 1700 abissi naturali conosciuti che si formarono con le forti correnti d’acqua del sottosuolo. Non possiamo dire che in tutti gli abissi ci siano dei cadaveri, sarebbe una pazzia. Quello che possiamo confermare, che le Foibe più importanti non solo per la loro grandezza, sono quelle di Basovizza e Monrupino Quest’ultima dista a solo pochissimi metri dalle rotaie del treno che per quattro volte al giorno attraversano la frontiera, e sicuramente facendo tremare le pareti e le profondità.

Queste ripetute spiegazioni sulle Foibe che ripetiamo in un modo o in un’altro tutti gli anni, non sono per creare odi o rincori, desideriamo sì, mantenere vivo il ricordo del sacrificio di migliaia di persone che mai seppero perché venivano ultimati.

A chi dare la colpa di questa tragedia? A quelle teste, che per rispetto solo dico:insensibili egoisti ecc. ecc. davanti al dolore umano. Credo che questi insensibili provocatori, mai hanno pensato ai poveri orfani, a quei poveri genitori, alle vedove.

Se i morti, per il loro volume furono considerati in metri cubici, come si può misurare il dolore? Conoscete una misura esatta?

Ora chiudete gli occhi, immaginatevi nelle profondità di quelle Foibe scure e fredde, mescolati con cadaveri  che da vari mesi sono nei fondi, pensate alle persone che benché le ferite , prossimi alla morte hanno cercato inutilmente di salire, ferendo quelle povere membra già sanguinanti fino a non sopportare, e cadere per sempre nella profondità aumentando il rosso del sangue ora mescolato con il nero delle voragini. Credo, che da quelle bocche le ultime parole furono: aiutaci Signore!

Ora uniamo le nostre preghiere per coloro che già non ci sono più, acciocché riposino in pace senza importare il loro credo, le loro nazionalità, per coloro che morirono senza sapere il perché, quale fu il vero motivo.

Per quelli che ci stanno aspettando nell’Aldilà, che preghino per noi.

Per i paesi che non ebbero queste guerre diciamo: guardate cosa hanno fatto di noi, delle nostre famiglie,e della nostra Patria. Per queste conseguenze, bisogna pregare acciocché non si ripetino più.

 

Marincovich Annamaria

Gruppo Esuli ed Emigrati Giuliano Dalmati di Buenos Aires

 

MARTIRI  GIULIANI

Gelida e orribil notte,

ulula il vento fra gl’alberi spogli,

attendon la morte i giuliani nostri

in piedi, atterriti su alti scogli.

Spari di mitra gli troncheranno la vita,

i lor corpi cadranno all’indietro,

legati insieme col fil di ferro

balzeranno come palle, fra rupi e il ginepro.

Raggiungeranno altri martiri nelle profondità,

Quanti sono ? Nessuno lo sa.

Accoglili nel tuo seno Signore

e, se han commesso qualche peccato,

con il martirio lo han già pagato.

Grazie nemico per la tua viltà

così, han dimostrato al mondo i giuliani ,

anche a costo della lor vita,

gridano sempre : siamo italiani!

Tanto male ci hai fatto,

Le nostre terre hai usurpato

noi, non ti odiamo usurpatore

per te solo sentiamo: pietà e dolore. 

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