Il panfilo di Tito si arena nel consiglio comunale di Fiume

FIUME – Bagarre al ritorno in Corso nell’aula del Palazzo municipale – dopo oltre due anni di “esilio” nel palasport di Zamet – senza le restrizioni che hanno segnato il lungo periodo di pandemia. L’opposizione, e non soltanto quella, ha abbandonato l’Aula consiliare. È mancato così il quorum per procedere con la seduta del Consiglio comunale di Fiume. Con un emendamento si sono voluti sospendere i finanziamenti per il restauro della nave-museo “Galeb” [la ex nave bananiera che era diventata il panfilo del dittatore jugoslavo Tito, ndr]. La sessione sospesa riprenderà mercoledì con 24 punti da discutere. Era iniziata in un clima tranquillo, dopo, il caos. […]

[…] Al punto successivo il sindaco Marko Filipović ha illustrato il Bilancio 2021 in cui le entrate sono state di 1,060 miliardi e le uscite di 1,026 miliardi di kune, con 35,5 milioni di suficit che consentono di ridurre l’ammontare dei debiti accumulati negli anni passati a meno di 100 milioni. “Fino al 2025 colmeremo il disavanzo, a condizione che non vi siano nuove crisi”, ha concluso. Il dibattito non è mancato, con toni polemici da parte dell’opposizione, dall’HDZ alla lista di Davor Štimac. Si tratta di una relazione, non di un piano, per cui il dibattito come tale non avrebbe potuto cambiare nulla. La proposta è stata bocciata con 15 voti a favore, 8 contrari e 5 astenuti tra cui i due di Azione dei giovani e Unione del Quarnero. Questa bocciatura non ha un peso effettivo, semmai quello politico per il futuro funzionamento del Consiglio e della maggioranza, ammesso che ci sia.

A questo punto si collega il successivo, che ha riguardato la distribuzione dei mezzi del medesimo Biancio che non sono stati spesi e che derivano dalla tassa sui monumenti. Vi sono, tra l’altro, 3 milioni di kune che il sindaco ha proposto di spendere nel progetto cofinanziato dall’Unione europea per la “Valorizzazione turistica dei monumenti rappresentativi dell’eredità industriale”. Quando c’è di mezzo la nave “Galeb”, lo spettacolo è assicurato. È il motivo per cui Azione dei giovani e Unione del Quarnero hanno proposto un emendamento su cui si sono detti d’accordo HDZ e Štimac. Anzi, hanno detto che se l’emendamento non fosse stato accolto, avrebbero abbandonato la riunione. Nello stesso si propone che i 3 milioni vengano spesi per il restauro del TNC “Ivan de Zajc”. Nikola Ivaniš (PGS) ha concluso che si è tornati a questioni ideologiche. Nebojša Zelič (Možemo!) ha detto di sostenere il piano ritenendo che per la nave-museo si tratta di una questione politica. “Il sindaco Filipović – ha puntualizzato – non ha mai nascosto che l’intento era di completare il suo restauro e con questo programma ha vinto le elezioni”. Dušan Milovanović, (SDP) ha chiamato in causa quelli che hanno annunciato di volersene andare: “È un ricatto che potrebbe avere come conseguenza la sospensione della riunione e molte questioni importanti irrisolte”. Filipović ha sottolineato che non accogliere il piano significherebbe far saltare tanti altri finanziamenti: “Non voglio riferirmi alle questioni ideologiche. La Galeb va completata e ci sono tanti motivi per l’aumento dei costi, tra cui anche l’impennata del prezzo dell’acciaio, ma non ce ne saranno”. L’emendamento è stato bocciato, con 12 voti a favore, 13 contrari e 3 astenuti dopo di che, come annunciato, hanno abbandonato l’aula HDZ, Da štima svima, MOST, Azione dei giovani e Unione del Quarnero. A quel punto non era più chiaro se ci fosse il quorum, ma il capogruppo dell’SDP, Dušan Milovanović, ha chiesto una pausa di mezz’ora. Il tempo, evidentemente, non è servito a convincere qualcuno a rientrare per cui la sessione è stata sospesa e aggiornata al 4 maggio, alle ore 15.

Lucio Vidotto
Fonte: La Voce del Popolo – 29/04/2022

Foto tratta dal sito www.rijeka.hr
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