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Il Piccolo- 020108 – Croazia ridisegna confini dell’Adriatico

ZAGABRIA La Croazia non ascolta i pesanti moniti dell'Unione europea che
minaccia di rallentare il suo processo di adesione all'Ue. Né dimostra di
temere le reazioni, sempre in sede comunitaria, di Slovenia e Italia. E così
da ieri la contestata Zerp o «zona ecologico-ittica» in Adriatico viene
applicata almeno sulla carta, anche nei confronti dei Paesi membri
dell'Unione Europea nel rispetto di una precisa disposizione approvata dal
Parlamento croato durante lo scorso mandato.
La Croazia dunque così sembra, non si è lasciata intimidire. come detto,
dalle raccomandazioni di Bruxelles e anche dalle minacciose dichiarazioni di
alcuni rappresentanti Ue a desistere dalla Zerp o perlomeno a rinviarla
ancora ancora una volta. Tra l'altro quanto deliberato dal Parlamento poteva
venir revocato solo dal Parlamento stesso che al momento non si è ancora
costituito dopo le elezioni politiche del novembre scorso. Inoltre il
governo tecnico che regge il Paese non ha fatto nulla per modificare la
decisione parlamentare. Sembra comunque che per l'effettiva applicazione
della Zerp si dovrà attendere ancora qualche tempo, stando a quanto
dichiarato ieri dalla vice premier Jadranka Kosor. «Per rispondere alle
domande sull'applicazione della fascia ittico ecologica anche nei confronti
dei Paesi membri dell'Ue – ha detto la Kosor – si dovrà attendere la
costituzione del nuovo Parlamento e il varo del nuovo governo».
Una dichiarazione ufficiale da Zagabria arrivata per bocca della vice
premier, era sicuramente molto attesa dall'Unione europea che segue molto da
vicino i negoziati per la formazione del nuovo governo del premier
incaricato Ivo Sanader. Un chiarimento della Croazia era stato sollecitato
nei giorni scorsi anche dal ministro degli Esteri sloveno Dimitrij Rupel che
ora nei rapporti con Zagabria farà sicuramente pesare il semestre di
presidenza slovena dell'Unione Europea. Secondo lo stesso Rupel però «il
vero test sulla zona ittico ecologica lo avremo quando si costituirà il
nuovo Parlamento croato».
Stando a varie valutazioni la Zerp potrebbe sì venir applicata ma in una
forma molto blanda in quanto Zagabria è perfettamente consapevole che la sua
ostinazione le potrebbe costar caro nella sua marcia di avvicinamento
all'Unione europea. Tesi questa supportata anche dalle recenti dichiarazioni
del presidente della Repubblica Stipe Mesic e del premier Ivo Sanader
secondo i quali «sarà trovata una soluzione in grado di soddisfare tutte le
parti interessate».
p. r.

 

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