FIUME. Viene infranto il sogno di numerose generazioni di fiumani e dell’attuale amministrazione cittadina. La raffineria dell’Ina in Mlaka (centro città) non sarà smantellata e trasferita altrove, bensì continuerà a operare in questo rione fiumano. E lo farà anche nei prossimi decenni. La conferma che gli stabilimenti della croata Ina sono destinati per un lungo periodo ad appestare gli abitanti di una vasta area quarnerina è di quelle eccellenti e arriva da Zoltan Aldott, vicepresidente esecutivo della società Mol, l’impresa ungherese detentrice del 25% del pacchetto azionario dell’Ina.
Secondo Aldott, il trasferimento della raffineria fiumana non è tra gli obiettivi prioritari del gruppo Ina-Mol, che invece punta ad una radicale modernizzazione degli impianti in Mlaka. «Gli investimenti che riguarderanno la raffineria in riva al Quarnero – così l’ esponente della Mol, che è altresì membro del consiglio d’ amministrazione dell’ Ina – dovrebbero toccare la cifra di 600 milioni di dollari. Intendiamo fare di questa raffineria una struttura in grado di soddisfare appieno gli standard in materia dell’ Europa comunitaria». Parlando dell’eventuale chiusura degli impianti in Mlaka, Aldott ha smentito quanto era stato detto l’anno scorso da Zalan Bacs, membro della direzione dell’Ina, che aveva accennato ad un possibile smantellamento per trasformare la raffineria in un museo industriale.
«A Fiume si producono oli lubrificanti, un settore che abbisogna di continui ammodernamenti per soddisfare un mercato in cui la concorrenza è spaventosa – parole di Aldott – è facile parlare di chiusura, ma bisogna vedere quanto costa una simile operazione e che fare dopo. Si debbono valutare pure gli impatti che un’eventuale chiusura potrebbe avere sull’ambiente. Dunque, adesso dobbiamo parlare di investimenti e ammodernamento, mentre più in là valuteremo l’ipotesi di un trasferimento». Tradotto significa che l’agognato sbocco al mare in Mlaka resterà in pio desiderio per i fiumani, per i turisti che sempre più numerosi fanno tappa a Fiume e per l’amministrazione comunale.
Quest’ultima, per bocca del sindaco Vojko Obersnel, ha già fatto sapere che la rimozione degli impianti in Mlaka sarebbe un gran colpo per la città, trasformando questa zona costiera in un’area di grosso interesse abitativo–turistico. Ricordiamo che nel febbraio 2006, il citato Bacs aveva dichiarato alla stampa che gli stabilimenti in Mlaka sono vecchi e che pertanto c’era da chiedersi quanto effettivamente convenisse puntare sulla modernizzazione tecnologica. «A metà del 2006, il gruppo Ina-Mol prenderà una decisione sul trasferimento della raffineria fiumana – aveva asserito Bacs – e inoltre sapremo il nuovo sito degli impianti». Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti della Fiumara, ma evidentemente a Zagabria e Budapest sono state prese decisioni a svantaggio della città dell’aquila bicipite.