CAPODISTRIA Niente traduzioni in italiano dei test per le gare nazionali di
sapere e niente eserciziario in italiano per chi si prepara per l'esame di
maturità. Il ministero sloveno per l'istruzione ha risposto picche alla
richiesta degli studenti del ginnasio italiano «Antonio Sema» di Pirano di
poter disporre di questi particolari materiali didattici anche nella propria
lingua di studio, l'italiano, e non soltanto in sloveno. Per la presidenza
della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana (Can)
presieduta da Flavio Forlani, che ha discusso della vicenda insieme ai
presidi delle scuole italiane del Litorale, questa risposta del ministero è
un chiaro esempio di discriminazione degli studenti delle scuole
minoritarie. Il problema era stato sollevato dagli allievi del «Sema» di
Pirano lo scorso febbraio. Nelle gare di sapere a livello nazionale, hanno
spiegato in una lettera inviata al ministro Milan Zver, partono svantaggiati
rispetto ai loro coetanei che frequentano le scuole slovene.
Lo stesso discorso vale pure per gli esami di maturità: non esiste, in
italiano, nessuna raccolta dei test degli anni precedenti, che possa
aiutarli nella preparazione della prova finale. Secondo il ministero
dell'Istruzione, invece, è tutto regolare: le gare nazionali non rientrano
nel sistema d'istruzione pubblico, essendo organizzate da associazioni che
non fanno capo al ministero, mentre gli eserciziari per la maturità sono
risultato di iniziative editoriali concepite per il mercato, e non testi
obbligatori per preparare gli esami. Il ministero, pertanto, non ha alcun
obbligo di finanziarne la traduzione.
Le cose però non stanno esattamente così. Dai punteggi ottenuti alle gare
nazionali, infatti, dipende sia l'accesso alle borse di studio sia la
possibilità di iscriversi alle facoltà a numero chiuso. Negando ai ragazzi
delle scuole italiane la possibilità di prepararsi nella lingua
d'insegnamento, si può pertanto pregiudicare il loro futuro e si penalizzano
le stesse scuole, che diventano automaticamente meno competitive rispetto
agli istituti sloveni.
La Presidenza della Can costiera ha deciso di inviare una lettera al
ministero dell'Istruzione e allo stesso premier, invitandoli ad affrontare e
risolvere in modo adeguato il problema. Per richiamare l'attenzione
dell'opinione pubblica è stato deciso inoltre di convocare una conferenza
stampa per gli inizi di luglio.