CAPODISTRIA Tv Capodistria si stà rinnovando, nei contenuti e nella forma,
ma potrebbe non bastare per garantirsi un futuro più tranquillo. Dopo che i
programmi italiani, dallo scorso settembre, vengono trasmessi anche via
satellite e dopo che è stato ultimato il progetto «Istria nel tempo», da
lunedì scorso si presenta in veste nuova anche il telegiornale. Sono nuovi
la scena e la sigla di «Tuttoggi», ed è stata rinnovata e resa più ricca la
rubrica delle previsioni del tempo. Ebbene, tutto questo sforzo in direzione
del rinnovamento e del rilancio dell'emittente rischia di essere vanificato
se dovessero esserci ulteriori tagli ai mezzi per i programmi.
Secondo Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell'Unione
italiana e rappresentante della minoranza italiana nel Consiglio dei
programmi della Radiotelevisione di Slovenia – l'Ente radiotelevisivo
pubblico di cui Tv Capodistria è parte integrante – questi timori sono
purtroppo giustificati. Il Comitato di controllo della RTV di Slovenia ha
incaricato infatti la direzione dell'ente di «equilibrare i mezzi per i
programmi delle due minoranze». Se questo dovesse tradursi in un aumento
delle risorse per la comunità ungherese per venire incontro alle sue
necessità, la minoranza italiana sarebbe ovviamente d'accordo e non avrebbe
nulla da ridire. «Temo però – dice Tremul – che ciò venga fatto a scapito
dei programmi italiani, e questo per noi sarebbe inaccettabile». I rischi,
secondo Tremul, sono due: si metterebbero in contrapposizione e concorrenza
le due minoranze «invitandole quasi a una sorta di cannibalismo», e
sarebbero ridotte ulteriormente le risorse e le possibilità di
programmazione.
«Tutto questo in un momento – sottolinea Tremul – in cui i programmi
italiani di RTV Capodistria stanno mettendo in piedi un progetto di rilancio
e crescita». Per scongiurare che questo «equilibrio» tra i mezzi per i
programmi per le due minoranze si realizzi a scapito dei programmi italiani,
ci vuole – è convinto il presidente della Giunta dell'Unione – un'azione
chiara di tutte le strutture della Comunità nazionale italiana. La richiesta
del Comitato di controllo, secondo Tremul, è tanto più preoccupante per il
fatto che il problema del finanziamento dei programmi italiani è stato
sollevato pure in sede di Commissione informativa del Consiglio dei
programmi della Radiotelevisione di Slovenia. Per alcuni dei consiglieri è
infatti problematico il fatto che Tv e Radio Capodistria trattino pure le
problematiche degli italiani che vivono in Croazia. La questione è stata
rilanciata anche dai vertici della Radiotelevisione di Slovenia, che hanno
inviato una lettera al governo sloveno invitandolo ad avviare un negoziato
con Zagabria per il confinanziamento dei programmi italiani. «Ben venga un
eventuale confinanziamento – spiega Tremul – ma il problema è stato posto in
modo errato. Tv e Radio Capodistria stanno facendo un servizio per gli
italiani che sono cittadini sloveni, e che anche in base alla Convenzione
quadro sulle lingue minoritarie del Consiglio d'Europa hanno diritto di
essere informati di ciò che fanno i connazionali di Croazia e della Nazione
madre, ossia l'Italia».